Argentina, il River Plate è Campione. Festa al Monumental

Il River Plate è campione d’Argentina per la 38esima volta. Battuto 3-1 l’Estudiantes e titolo portato a casa con due giornate d’anticipo in un Monumental dall’atmosfera indimenticabile.

Nove mesi dopo l’annuncio della partenza di Marcelo Gallardo , è nato un nuovo campione al River, quello di Martin Demichelis.

La squadra travolgente e vorace che fa fermare i tifosi dai loro posti prima di ogni attacco. Colui che ha un’idea chiara e la realizza indipendentemente da dove e quando.

Quello che aveva bisogno di un punto per consacrarsi e che già di minuto in minuto stava vincendo perché ciò che non si negozia è come.

Quella che fa andare in processione 86mila fedeli per impossessarsi di un tempio Monumentale.

IL RIVER PLATE SUL TETTO ARGENTINO…E NON SOLO

Insomma, il migliore del calcio argentino dalla A alla Z e quello che ha schiacciato l’Estudiantes decorare una vera campana con un titolo e completare la festa a Núñez.

Beltran-De La Cruz-Barco: il tris rifilato all’Estudiantes già nel primo tempo da il via alla festa di metà Buenos Aires a partita nemmeno conclusa.

Una stagione trionfale, che toglie ogni dubbio sulle qualità della rosa e del vivaio del club argentino: l’addio di Marcelo Gallardo, totem assoluto dei biancorossi, sembrava difficile da digerire.

Ci ha pensato Martin Demichelis, diventato idolo e oggetto di cori e striscioni nel giro di una sola stagione, a sistemare le cose.

Ad aiutarlo una truppa di giovani scatenati, su tutti Lucas Beltran: figlio del River, ha aperto le marcature nel match decisivo. E con lui Pablo Solari, Santiago Simon e molti altri.

I biancorossi si vendicano così del titolo 2022 vinto dal Boca Juniors, che è stato protagonista quest’anno di una stagione non memorabile e non ha mai davvero giocato per il campionato nazionale.

RECORD DI GOL

Gli 11 gol di Vikingo nel torneo sono il premio per un attaccante che ha iniziato il semestre alle spalle di Borja e Rondón e li ha superati con un livello altissimo.

Ma questo River non ha avuto bisogno di una sola carta offensiva per sbilanciarsi.

I 45 che sono stati convertiti in 25 date sono divisi in 13 protagonisti, tra cui Nicolás de la Cruz che al grido di “uruguaiano, uruguaiano” ha preso un potente destro davanti alla porta per il 2-0 e ha inventato un delizioso tocco basso da proprio campo che si è concluso con un rigore che Sappa ha trasformato in un instancabile Nacho Fernández che ha preso un’altra marcia al momento giusto.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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