Scontata la pena dei fratelli Bianchi, La Vergogna della giustizia italiana

Scontata la pena dei fratelli Bianchi che lo scorso 6 settembre 2020 a Colleferro hanno pestato e ucciso il giovane Willy Monteiro.

La precedente sentenza ha confermato gli orrori fatti dai Bianchi e non solo nei confronti di Willy dando agli assassini l’ergastolo dalla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone.

In primo grado è stato dato loro l’ergastolo in quanto

“avevano la percezione del concreto rischio che attraverso la loro azione Willy potesse perdere la vita, e nondimeno hanno continuato a picchiarlo”.

Ieri 12 luglio 2023 in secondo grado è stata rivisitata la pena ai fratelli Bianchi;

anche la madre di Willy e il suo avvocato Domenico Marzi erano pronti a questo sconto della pena.

Lo stesso legale ha infatti detto :

Obiettivamente i fatti si sono svolti in una modalità tale da non consentire un distinguo così netto fra i due protagonisti Bianchi e gli altri due protagonisti Pincarelli e Belleggia ai quali già erano state concesse le attenuanti generiche, quindi una decisione che io ritengo processualmente ineccepibile”. 

COSA SUCCEDE ADESSO?

Adesso la parole passerà alla Corte d’Appello l’avvocato di Belleggia e quelli dei Bianchi hanno detto che presenteranno ricorso.

Il terzo e ultimo grado di giudizio servirà per mettere la parola fine alla vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Willy Monteiro.

Gli avvocati dei Bianchi hanno intenzione di chiedere all’ultimo appello di giudizio di derubricare l’accusa da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, come già hanno chiesto oggi ai giudici d’appello.

COSA SIGNIFICA DI VOLER DERUBRICARE L’ACCUSA DI OMICIDIO PRETERINTEZIONALE?

In poche parole significa che i Bianchi volevano picchiare Willy e fargli del male, ma non così tanto da ucciderlo.

L’avvocato  Valerio Spigarelli che difende i Bianchi ha dichiarato :

“Non ci convince la qualificazione giuridica data ai fatti che secondo noi andava inquadrata nell’omicidio preterintenzionale, c’erano tutti gli elementi per ritenerlo configurabile.

Ora dobbiamo attendere il deposito delle motivazioni per capire come spiegano questa decisione.

Andremo in Cassazione anche perché il fatto è lo stesso e identico per tutti e invece ancora rimane una diversità di trattamento sanzionatorio per tutti gli imputati”.

Articolo a cura di Lorenzo Viti – Sportpress24.com 

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