Papàtriarcato — Dove nasce la violenza di genere
La violenza di genere non spunta dal nulla. Nasce da una cultura che cresce con noi, fin da piccoli. Dentro casa in primis e a scuola poi.
Sembrano frasi innocue e invece sono cruciali: “fai la brava.” “Non piangere.” “Non fare la femminuccia.”
Frasi così formano la postura con cui affronteremo il mondo da adulti.
Punizioni fisiche o umilianti — come la “sedia camomilla”, citata da Ilaria Maggi — lasciano ferite vere.
Non solo. Creano un’idea pericolosa: che la sopraffazione serva a educare.
Chi lavora nella tutela dell’infanzia lo dice chiaramente: i bambini puniti o zittiti troppo presto imparano a vivere la paura come normalità. E da adulti, spesso, la ripetono nelle relazioni.
Tra genitori/insegnanti e bambini non ci deve essere una relazione di potere in cui l’adulto “comanda” ed il bambino esegue. Bisogna puntare ad un rapporto di fiducia in cui il minore viene accompagnato e guidato verso la vita adulta con autorevolezza ma anche con RISPETTO.
In questo contesto nasce La Via dei Colori Onlus, fondata da Ilaria Maggi.
Da una storia personale dolorosa, Ilaria ha costruito un percorso di attivismo e aiuto concreto.
L’associazione ascolta, valuta e sostiene le famiglie che sospettano maltrattamenti nelle scuole o nelle strutture educative.
Offre supporto psicologico, legale e consulenza a genitori, insegnanti e operatori. Lavora con riservatezza e senza giudizio.
Quando e come segnalare
- Le “red flag” da non ignorare
La Via dei Colori e altri esperti invitano a osservare alcuni segnali:
• cambiamenti improvvisi nel comportamento del bambino (paure, regressioni, aggressività, tic, disturbi del sonno, mutismo selettivo);
• segni fisici inspiegabili;
• racconti che non tornano;
• risposte evasive dalla struttura.
La formazione del personale è fondamentale. Riconoscere subito questi segnali significa proteggere il bambino e attivare le procedure giuste.
- Come contattare La Via dei Colori
- Numero Verde: 800 98 48 71 (lun–ven 9:00–19:00, segreteria 24h).
• Email: sos@laviadeicolori.org o info@laviadeicolori.org.
• Sito web: https://laviadeicolori.org/
L’associazione offre consulenze, formazione per scuole e operatori, supporto legale e un osservatorio che raccoglie segnalazioni per prevenire nuovi casi.
Un appello
Se vogliamo una società più equa, dobbiamo cominciare da qui.
Dal linguaggio, da come educhiamo, da cosa trasmettiamo ogni giorno.
Basta punizioni corporali. Basta “non piangere”.
Serve ascolto, rispetto, e un’educazione che insegni il consenso.
Solo così possiamo spezzare la catena della violenza “educativa” e cambiare davvero le relazioni tra uomini e donne.
Famiglie, scuole e associazioni devono muoversi insieme: prevenire, formare, intervenire.
Subito.
Articolo a cura di Valeria Civale — Sportpress24.com