ATP, bene Medvedev e Fonseca: avanti anche Zhang

Marsiglia: primo quarto di finale stagionale per Medvedev, fuori Hurkacz

La testa di serie numero uno batte Herbert senza complicarsi troppo la vita. Il polacco battuto al terzo da Zhizhen Zhang

Non è stata una grande stagione (eufemismo) quella di Daniil Medvedev, per ora. Battendo Pierre-Hugues Herbert nel secondo turno dell’Open 13, tuttavia, l’ex numero uno del mondo è riuscito finalmente a raggiungere il primo quarto di finale del suo fin qui mestissimo 2025. Il match, conclusosi in poco più di un’ora sul 6-2 6-4 per la testa di serie numero uno, era peraltro la ripetizione della finale 2021: anche in quell’occasione fu Medvedev a prevalere.

Reduce da due secondi turni all’Australian Open e a Rotterdam, persi rispettivamente contro Learner Tien e Mattia Bellucci, Medvedev può sorbire il brodino di oggi per trovare un po’ di fiducia, anche se il contenuto di una recente intervista da lui rilasciata – “Ritirarmi? Domanda prematura: mi diverto ancora e guadagno un sacco di soldi” – rileva comunque un umore buono. Daniil, che oggi ha avuto ben pochi problemi, ha chiuso convertendo 26 punti su 29 con la prima in campo, e al prossimo turno troverà uno tra Jan-Lennart Struff e un altro Hugo, Grenier. Stante anche l’odierna eliminazione di Hubert Hurkacz, le possibilità per il numero 8 ATP di provare a vincere un titolo che manca addirittura da Roma 2023 sembrano discrete.

Il polacco, settima testa di serie, era stato infatti in precedenza – e con grandissima sorpresa – fatto fuori da Zhang Zhizhen, che è stato bravo a reagire dopo un tie break del secondo set perso male e a vincere al terzo grazie al decisivo break dell’ottavo gioco. Zhang ha sparato trentasette vincenti e conquistato il tredicesimo quarto di finale della carriera a livello ATP, anche approfittando, sulla media distanza (il match è durato più di due ore), della presumibile stanchezza accumulata da Hubert, che – ancora non ristabilito al 100% dal lungo decorso imposto dall’operazione al ginocchio – era reduce dalla semifinale raggiunta a Rotterdam la settimana passata.

Joao Fonseca: “La fama? Una cosa nuova per me. Devo continuare a essere umile e lavorare”

Il nuovo idolo sudamericano Joao Fonseca, si è concesso ai media del torneo, raccontando della nuova vita dopo l’incredibile vittoria su Andrey Rublev nel primo Slam stagionale.

Joao ha già dimostrato di poter competere coi migliori, nonostante i 18 anni da poco compiuti: l’avvio di stagione a Melbourne ha lanciato il brasiliano sotto i riflettori, proiettandolo fra i migliori 100 giocatori al mondo. Per il pubblico, è già una certezza: sarà lui l’unico in grado di opporsi al dualismo Sinner-Alcaraz, il terzo incomodo di una rivalità già scritta. Innegabili, certo, le sue qualità, ma è forse meglio attendere ancora qualche mese prima di issare sulle spalle di un ragazzo appena divenuto maggiorenne, il peso del dovere alla vittoria.

La settimana scorsa ero in Brasile: stavo camminando per strada e alcune persone mi hanno fermato per scattare delle foto. È difficile, è una cosa nuova per me. Dopo l’Australia, più persone hanno iniziato a riconoscermi. Dentro di me cerco di essere come sempre. Quando sono arrivato in Brasile mi sono reso conto che tutti erano più attenti“, e non potrebbe essere altrimenti. La prestazione con cui ha estromesso il russo al primo turno, nel debutto assoluto in un torneo del Grande Slam, ha spalancato gli occhi d’ogni spettatore: una prestazione che, al di là della vittoria, ha mostrato un tennis a tratti ingiocabile.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

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