Bellucci, prima vittoria storica contro un Top-10: battuto Medvedev!
Un’impresa straordinaria, che un anno dopo il trionfo di Jannik Sinner, tinge ancora il Centrale dell’ABN Amro Open di Rotterdam d’azzurro. Mattia Bellucci, n. 92 ATP, ha poco fa ottenuto la più grande vittoria della sua carriera contro il n. 7 al mondo (n. 2 del seeding) Daniil Medvedev, campione del torneo nel 2023.
Un successo al termine di una prestazione illuminante per varietà di gioco e tenuta mentale, qualità che giustificano pienamente il 63 67 63 finale, dopo 2 ore e 52 minuti di gioco.
Per lui è la prima vittoria in assoluto contro un Top-10 (1-1 ora il bilancio), la nona nel circuito maggiore (al fronte di 10 sconfitte). Una gioia incontenibile che ora lo lancia verso i quarti di finale dell’ATP 500 olandese (2.563.150 euro di montepremi complessivo) dove attende il vincente della sfida tra Stefanos Tsitsipas (n. 12) e Tallon Griekspoor (n. 43), giustiziere di Matteo Berrettini.
IL MATCH
Il piano partita impone a Bellucci di abbreviare gli scambi e di cercare, al momento giusto, quante più variazioni possibili. Il primo game ne è una prova lampante, con tre scambi da fondo più lunghi che vanno tutti al russo. Il servizio, però, aiuta il lombardo ad annullare la palla break sul 30-40 e a portare a casa il primo gioco.
I due turni di battuta successivi sono simili. La priorità è tenere Medvedev lontano dalla riga, sfruttare la sua posizione arretrata: i quattro punti vinti nel quinto game, vengono così da un servizio da sotto – che costringe alla corsa in avanti Medvedev, punito da un dritto vincente – una palla corta e due prime esterne che forzano due sue risposte fuori misura.
L’atteggiamento dell’azzurro è impeccabile, e poco più tardi arriva un premio quasi inaspettato. Il moscovita, fino ad allora perfetto al servizio, si sente sotto pressione e parte con un doppio fallo. Il secondo punto se lo prende l’azzurro con una volée vincente, sul terzo arriva un altro doppio errore del russo. Che annulla una palla break sul 15-40, ma capitola sulla seconda, quando il suo passante (su un Bellucci ancora a rete) si ferma sul nastro.
Un piccolo capolavoro, il break di Bellucci, sonoramente confermato dall’ennesima dimostrazione di personalità. Sul 30-30 si ritrova ancora avanti, e il lob di Medvedev termina ancora una volta fuori. La curva velenosa da sinistra, sul set point, è una sentenza: risposta corta della testa di serie n. 2 e palla corta vincente per passare all’incasso, con pieno merito, dopo 41 minuti.
È un Medvedev sostanzialmente speculare a quello visto in Australia, quello odierno. E dietro ogni sua giocata estemporanea non sembra più esserci la sagacia tattica, ma la difficoltà di chi sa che, in una partita senza punti di riferimento, è il primo a smarrirsi. Tanto da rischiare, nel terzo game del secondo set, di subire un altro break, se non fosse stato per un passante troppo basso per superare la rete.
L’esperienza di chi è in Top-10 quasi ininterrottamente dal 2019, però, si vede anche da qui. E dalla prontezza con la quale, purtroppo per Bellucci, ha “accolto” il primo passaggio a vuoto dell’italiano: un pesante gratuito nello scambio, sul 15-30, a cui fa seguito un sanguinoso vincente di dritto per il break del 3-1 del campione dello US Open 2021.
L’inerzia della partita sembra totalmente capovolta, quando il tennista classe 1996 si procura anche una palla del doppio break. Ma qualificarlo, nell’ultimo periodo, è più di tutto l’incostanza, che crea un rapporto di dipendenza della sua partita (e del suo destino) con il rendimento e le scelte dell’avversario. Aver salvato il game di battuta consegna infatti preziosa linfa all’italiano, che riprende a tessere la propria tela, un tennis vario e brillante, per mandare in confusione Medvedev.
Il servizio accorre in suo aiuto più volte, ai vantaggi, per annullare tre palle break, ma sulla quarta (arrivata grazie all’ennesimo doppio fallo), lo scambio richiede ancora quella sensibilità che spesso lo tradisce, e Bellucci è reattivo ad infilare il passante per tornare subito in partita. E rincarare anche la dose, nel game successivo, annullando due palle del nuovo break per impattare sul 4-4.
Senza paura!
Il finale di set, è al cardiopalma. Sotto 4-5, il n. 92 annulla anche un set point con il serve & volley dopo l’ennesima curva mancina, e l’unico approdo possibile diventa il tie-break. Un altro doppio fallo e una palla corta a rete mandano Bellucci avanti 4-1, con due minibreak. Sul 5-5, con grande freddezza, riesce a salire fino a un incredibile match point, cancellato però con altrettanta classe da Medvedev, grazie ad un rovescio vincente. Due punti dopo, sul 7-6 per il russo, il colpo bimane abbandona invece il ventitrenne, costretto con tanta amarezza, ma ben pochi rimpianti, a giocarsi tutto al terzo set.
Le energie, dopo più di due ore di lotta, cominciano a venir meno, ma non il coraggio.
Non la voglia di essere il protagonista del match, nei momenti più concitati, quelli in cui si decide tutto. È proprio grazie a tutto questo che l’allievo di Fabio Chiappini resta aggrappato all’incontro, nonostante un avversario – se non completamente “ringalluzzito” – quantomeno più tranquillo. Una calma che si scontra col furore di Bellucci, perfetto sulle sei palle break fronteggiate nei primi due turni di servizio (due nel primo, tre nel secondo, vincendo un game di 16 punti).
I corsi e ricorsi storici, di fronte alla sua tenacia, gli regalano così una nuova occasione, che lui non fallisce. Nell’ottavo game, Medvedev si consegna con due gratuiti di dritto (47 i suoi a fine match), perde il servizio e – poco dopo – la partita. Il turno di servizio si conclude a zero, con un ultimo comodo, ma emozionante, appoggio a rete, prima di crollare a terra con un sorriso che, chi lo ama, ricorderà per sempre.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com