Kecmanovic trionfa a Delray Beach, Humbert a Marsiglia, Fonseca a Buenos Aires

Fonseca batte Cerundolo e vince Atp Buenos Aires

Il 18enne brasiliano Joao Fonseca, n.99 della classifica Atp ha vinto il torneo di Buenos Aires conquistando il primo titolo della sua carriera nel circuito Atp.

In finale, il prodigio sudamericano ha battuto l’argentino Francisco Cerundolo per 6-4, 7-6 (7/1) diventando, a 18 anni, 5 mesi e 26 giorni, il decimo giocatore più giovane a vincere un torneo ATP.

Fonseca, che ha vinto le Next Gen Finals alla fine dell’anno scorso, giocava la sua prima finale ATP e domani farà un balzo di oltre 30 posizioni nella classifica, raggiungendo la posizione n.68.”È stata una settimana incredibile, ho raggiunto un risultato che non pensavo di poter raggiungere – le sue parole – Mentalmente ero molto forte, ero positivo e questo mi ha aiutato alla fine”.

Il record di precocità è detenuto dall’australiano Lleyton Hewitt che vinse il primo dei suoi 30 titoli all’età di 16 anni, 10 mesi e 18 giorni. “Punto in alto, il cielo è il limite, voglio vincere i Grandi Slam e diventare numero 1 del mondo, ma ogni cosa a suo tempo. Devo essere molto umile e tenere i piedi per terra”, ha aggiunto Fonseca.

Si chiude in trionfo la settimana di Kecmanovic

Chiude in trionfo la sua splendida settimana il serbo Miomir Kecmanovic che nell’ATP 250 di Delray Beach regola, in due ore e dieci minuti, lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina con il punteggio di 3-6 6-1 7-5 e conquista il titolo. Il serbo porta a casa una partita dai due volti perché sa mantenere la lucidità nei momenti chiave della contesa e dimostra maggiore solidità mentale rispetto al suo avversario, che nel terzo set non riesce a sfruttare il 5-2 a proprio favore.

Kecmanovic svolge un ottimo lavoro alla battuta, serve otto ace, mette dentro un numero leggermente maggiore di prime e vince più punti dello spagnolo sulle due palle di servizio. Il giocatore serbo converte quattro palle break sulle sei a propria disposizione contro le sole due trasformate dal suo rivale.

Marsiglia, il campione è ancora Humbert

Su Marsiglia sventola ancora bandiera francese. Ugo Humbert, arrivato in Provenza da campione in carica dell’Open 13, ha bissato il successo dello scorso anno battendo in finale il serbo Hamad Medjedovic col punteggio di 76(4) 64. Per il numero uno di Francia si tratta del settimo titolo in carriera, il quarto indoor, grazie al quale guadagna tre posizioni nel ranking attestandosi come nuovo n.14 del mondo.

“Non è stato facile perché lui ha giocato davvero bene – ha dichiarato durante la cerimonia di premiazione il francese – Ma sono davvero contento di essermi confermato campione qui a Marsiglia, ne sono davvero orgoglioso. Forse è stato il titolo più bello della mia carriera perché a inizino torneo ero un po’ nervoso visto che avevo un titolo da difendere e non era facile da gestire come situazione ma sono fiero di come ce l’ho fatta”.

Giocatore a tutto campo, Humbert, assimilabile per atletismo, soluzioni e continuità all’australiano De Mianur: giocatori solidi capaci di mettere in campo performance altrettanto convincenti, e animati da un agonismo che non sembra risentire del contesto né della posta in palio. Dalla sua Humbert aveva il pubblico di casa, un vento rassicurante che gli ha permesso di aprire la vele a un gioco che fin dalla battuta (ben 13 gli ace) tradiva la fiducia che ne animava le intenzioni.

Medjedovic è stato tutt’altro che arrendevole. Anch’egli in piena fiducia dopo il successo in semifinale contro Daniil Medvedev, il serbo ha venduto cara la pelle ribellandosi in chiusura di primo set a un epilogo che per lui sembrava ormai scontata: controbreak del 5-5 e parziale rinviato al tie-break dove due gratuiti di troppo gli son costati il margine su cui il francese ha finalizzato il suo vantaggio.

 

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

 

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