L’Olimpico biancazzurro compatto, lo scudetto è anche della Lazio

Lazio-Genoa non è una sfida come le altre. Sì, è vero, ci sono i 3 punti in palio, ma c’è dell’altro.

Quello scudetto 1915 che pende come una spada di Damocle sull’indifferenza di Gravina che continua a fare orecchie da mercante.

E’ ovvio che per la maggior parte dei tifosi laziali sarà una partita molto particolare. Con un occhio al presente, perché la nuova formazione di Sarri avrà assolutamente bisogno dei tre punti.

Ma con l’altro sicuramente al passato, perché nonostante i reiterati tentativi di annacquare la vicenda, oramai chi l’ha seguita sa benissimo che alla Lazio fu inferto un torto di proporzioni bibliche.

Per questo abbiamo interpellato l’avv. Gianluca Mignogna, propugnatore della questione scudetto 1915, che fa il punto della vicenda alla vigilia di questo Lazio-Genoa.

Avvocato, a lei l’introduzione..

Il titolo di Campione d’Italia 1914-15 non è mai stato ufficialmente assegnato. Non lo dico io, lo dicono le carte. Per questo resto fiducioso, non si potrà protrarre all’infinito una grave situazione di perdurante illegalità sportiva.

Ma ha mai pensato di mollare vista la totale indifferenza di Gravina?

Lasciare? Ma neanche per sogno! Questa battaglia dura oramai da otto lunghissimi anni, è un arco temporale incomprensibile, che non può trovare più giustificazioni.

Sin da quando lanciai l’idea dell’assegnazione ex aequo ho sempre avuto la percezione che più di qualcuno si volesse mettere di traverso.

Ma tutta questo ostracismo non mi ha affatto fiaccato. 

Pertanto direi che un po’ come a “Lascia o raddoppia” sono pronto a raddoppiare, se non anche a triplicare, le mie energie e le mie iniziative.

Fa piacere questo che ci dice, e allora in che modo risolvere la questione?

In che modo? Io credo che sia stato un errore lasciare una decisione così importante nelle mani della sola Federcalcio, dove è risaputo che le frizioni e le contrapposizioni sono all’ordine del giorno.

Certe decisioni andrebbero prese con un approccio oggettivo, nel rispetto assoluto delle risultanze documentali e in pieno rispetto dei principi olimpici.

Putroppo finora non è andata così. Non me lo sarei aspettato, ma non posso che prenderne atto.

I prossimi passi?

Per questi motivi, appena rientrerò definitivamente dalle ferie, presenterò un ricorso documentato e congiunto al Ministero dello Sport, al CONI, alla Figc e alla Lega di Serie A.

Ogni ente ha uno spicchio di competenza, quindi ritengo che una “vocatio” collegiale sia la soluzione migliore sia da un punto di vista giuridico che sportivo, soprattutto per sanare un Albo d’oro che a tutt’oggi è palesemente falsato.

Il ricorso, peraltro, sarà esteso anche all’Antitrust, alla Consob ed al Codacons. Se non dovesse bastare?

Beh, a quel punto bisognerebbe bussare alla porta degli Organismi Internazionali, ivi compresa la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Che ambiente sarà a Lazio-Genoa?

I tifosi laziali sono sempre stati dalla mia parte, ma più che dalla mia direi che sono sempre dalla parte della giustizia e della storia.

Domenica sera chi sarà allo Stadio Olimpico se ne renderà definitivamente conto. Non posso che ringraziarli per il loro sostegno e per la loro fiducia.

Credo mi vogliano molto bene, e io ne voglio tanto a loro perché sono unici e inimitabili. Chi sarà in Tribuna Monte Mario, inoltre, potrà ammirare una apposita mini-mostra che per l’occasione sarà allestita dal Lazio Museum.

Cosa spera in definitiva?

La mia speranza è quella di riuscire tutti insieme a rendere meriti ed onori a quei ragazzi della Lazio che partirono per la Grande Guerra, senza sapere che negli anni a venire si sarebbe consumata sulle loro spalle una speculazione che non eguali in tutto il mondo.

Grazie avvocato…

Grazie a voi, soltanto uniti si potrà abbattere questo brutto muro di omertà generalizzata.
E sempre forza Lazio.

Foto Claudio Pasquazi – intervista rilasciata a Il Laziale – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com

 

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