Stefan Radu pianti e lacrime nei suoi saluti : “La Lazio è una famiglia”

Stefan Radu saluta il popolo laziale nel suo Stadio, lo stadio che gli ha dato tanta gioia e una Coppa Italia irripetibile, quella del 26 Maggio 2013.

Al termine di Lazio-Cremonese vinta dai biancocelesti 3-2, il difensore biancoceleste al termine del match circondato dai suoi compagni e di quelli della storica vittoria contro la Roma, ha speso parole commoventi per i propri tifosi.

Tra le sue lacrime e quelle dei migliaia di tifosi presenti all’Olimpico, Radu ha voluto dedicare la sua carriera ai tifosi ringraziando soprattutto la moglie e i figli.

Un ringraziamento al Presidente Claudio Lotito e al DS Igli Tare.

La sua corsa sotto la Nord resterà per sempre, un affetto unico e incondizionato per un giocatore che ha lasciato la sua nazionale per restare vicino solo ed esclusivamente al suo club.

Un discorso da lacrime, perchè Stefan Radu è nel cuore dei tifosi biancocelesti :

“Datemi una mano, per favore, che ho tante emozioni. Molto più facile in campo che adesso. Purtroppo sono arrivato alla fine, ma il sogno è diventato realtà: quello di smettere. Ho trascorso più di 15 anni al vostro fianco, quando entravo in campo avevo la vostra stessa anima, l’anima del tifoso laziale. Con questa maglia ho vissuto la mia vita da calciatore, in questo stadio ho vissuto momenti unici, giornate difficili e momenti unici. La Lazio è una famiglia, questo campo è casa. Vi ringrazio perché non mi sono mai sentito solo. Sono certo che il mio attaccamento ai colori biancocelesti non finirà mai, mi darà la forza di andare avanti nella vita con la stessa determinazione che ho avuto in campo. Ringrazio presidente e società perché mi hanno permesso di realizzare questo grande sogno: riuscire a dare l’addio al calcio indossando questa maglia. Sono cresciuto come uomo e calciatore. Ringrazio mia moglie e i miei figli perché non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno, il loro amore. Grazie a tutti i compagni di squadra, mi hanno riconosciuto un ruolo importante in campo e nello spogliatoio, e questo per me rappresenta un grande amore e responsabilità. Quando ho vestito la maglia biancoceleste l’ho fatto con tutto il cuore, la passione. So cosa significa essere uno di voi. So che vuol dire appartenere alla grande famiglia e legarsi ad essa per sempre. Si può smettere di giocare a calcio, non si può smettere di essere laziale. Grazie a tutti, vi voglio bene”.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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