Super League, Mario Draghi e la politica Europea contro la nuova lega

“Il governo segue con attenzione il dibattito sulla Super League calcio”. Sono queste le parole di Mario Draghi riguardo al nuovo progetto della Super League, a cui hanno aderito 12 squadre europee.

L’esecutivo “sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”, ha aggiunto il premier.

Dunque oltre alle autorità calcistiche con la Uefa e la Fifa (che ieri prima dell’annuncio ufficiale della nascita della nuova Superlega, hanno emesso un comunicato congiunto), anche la politica si schiera contro la Super League, tra cui ci sono anche Juventus, Milan e Inter.

Tra i contro ci sono vertici come Boris Johnson, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier Mario Draghi e i vertici dell’Ue.

Johnson è stato il primo a metterci la faccia, infatti in un tweet ha bocciato l’idea della Superlega, definendola come “dannosa per il calcio”.

A dare sostegno all’idea di Johnson, c’è anche il comunicato dell’Eliseo, che a nome di Macron ha definito l’intera operazione una minaccia “ai principi di solidarietà e di meritocrazia nello sport”. Macron ha affermato che la Francia sosterrà “tutti i passi”  intrapresi dagli organi di governo del calcio per difendere le competizioni europee, e che la Super Lega “minaccia il principio del merito sportivo”.

Quando domenica giravano le voci sulla nuova Superlega, l’Eliseo ha emesso un comunicato nel quale Macron si “sostiene la posizione dei club francesi, che si sono rifiutati di partecipare al progetto che mette a repentaglio il principio di solidarietà e di meritocrazia nello sport”.

Ma l’eco delle proteste non finisce qui, infatti anche il vicepresidente della Commissione Uefa Margaritis Schinas, su Twitter ha scritto: “Dobbiamo tutelare un modello di sport europeo basato sulla diversità e l’inclusione, non riservarlo a pochi club ricchi e potenti. La Commissione Ue difende i principi di autonomia, apertura, solidarietà e interdipendenza delle federazioni internazionali”-

Sono contrario a un calcio che diventi appannaggio di pochi ricchi, lo sport dev’essere per tutti, ha detto il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli.

Articolo a cura di Davide Teta

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