Cinema in lutto, addio a Diane Keaton musa e icona del grande schermo

Hollywood perde una delle sue figure più amate. Diane Keaton, attrice pluripremiata e volto indimenticabile del cinema americano, è morta all’età di 79 anni in California, come riportato da fonti ufficiali.

Nata come Diane Hall il 5 gennaio 1946 a Los Angeles, adottò il cognome della madre per la carriera artistica.

La sua ascesa è stata rapida: recitò in oltre sessant’anni di cinema con ruoli memorabili, tra cui Annie Hall, pellicola che le valse l’Oscar come miglior attrice nel 1977, e la trilogia de Il Padrino, nel ruolo di Kay Adams.

Keaton divenne celebre anche per la sua collaborazione artistica e personale con Woody Allen, che nei film la voleva come interprete del suo alter ego femminile in molte opere, da Play It Again, Sam a Manhattan.

Oltre alla comicità, seppe attraversare generi, dramma e commedia, portandosi dietro una freschezza interpretativa sempre riconoscibile.

Tra i suo lavori più amati figurano The First Wives Club, Something’s Gotta Give, Marvin’s Room, e Father of the Bride.

L’ultimo film a cui ha partecipato è stato Summer Camp (2024), in cui fu anche produttrice.

La sua carriera è stata premiata con numerosi riconoscimenti, tra cui l’AFI Life Achievement Award nel 2017, che celebrava il contributo duraturo al cinema americano.

La famiglia ha chiesto rispetto e privacy in questo momento di dolore, rivelando poche informazioni sulle circostanze della scomparsa.

Hollywood e il mondo intero perdono una voce unica, una presenza autentica e un’artista che ha saputo raccontare con ironia, vulnerabilità e forza le donne che amiamo guardare sullo schermo.

La carriera da attrice di Diane Keaton

Diane Keaton inizia la carriera a teatro, per poi esordire al cinema nel 1970. Ottenne la sua prima parte di rilievo interpretando Kay Adams, la moglie di Michael Corleone (interpretato da Al Pacino) nel capolavoro di Francis Ford Coppola “Il padrino” (1972).

L’attrice californiana prenderà poi parte anche agli altri due film della trilogia: “Il padrino – Parte II” (1974) e “Il padrino – Parte III” (1990). La consacrazione come star di Hollywood arriva però grazie al lungo sodalizio artistico con Woody Allen, iniziato con “Provaci ancora, Sam” (1972) per il quale viene scritturata nonostante ritenuta “troppo alta”.

Woody Allen

 Il legame professionale con Allen si tramuta in una lunga relazione: in un’intervista rilasciata negli Anni ’90, il regista newyorkese parla di Diane Keaton come del “più grande amore della sua vita”.

Sono in totale sette i film girati insieme, alcuni dei quali posteriori alla loro rottura: “Il dormiglione” (1973), “Amore e guerra” (1975), “Io e Annie” (1977), “Interiors” (1978), “Manhattan” (1979), “Radio Days” (1987), “Misterioso omicidio a Manhattan” (1993). L’interpretazione di “Io e Annie” vale all’attrice il successo agli Oscar 1978 come miglior attrice e la vittoria di un Golden Globe e del Premio Bafta.

Gli altri film e le nomination agli Oscar di Diane Keaton

A cavallo tra Anni Settanta e Novanta, Keaton si distingue anche per le sue interpretazioni in “In cerca di Mr. Goodbar” (1977) di Richard Brooks, “Spara alla luna” (1982) di Alan Parker e “Fuga d’inverno” (1984) di Gillian Armstrong.

Nel 1978 Keaton lascia Allen e inizia una relazione con Warren Beatty, col quale nel 1981 gira “Reds”, che le frutta la seconda nomination all’Oscar della sua carriera come Miglior Attrice protagonista e il David di Donatello alla Miglior Attrice straniera.

La terza nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista arriva nel 1997 con il film “La stanza di Marvin”, con un giovanissimo Leonardo Di Caprio.

Nel 1996 assieme a Bette Midler e Goldie Hawn costituisce il terzetto di protagoniste della commedia “Il club delle prime mogli”, mentre nel 2003 ottiene grande successo nel ruolo di un’affascinante e dolce commediografa conquistata da un Jack Nicholson attempato playboy, nella squisita commedia “Tutto può succedere – Something’s Gotta Give”, per la quale si aggiudica la quarta candidatura all’Oscar, sempre come Miglior Attrice protagonista.

Articolo a cura di Deborah Formati – Sportpress24.com

 

 

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