La Corte d’Appello dà ragione ai creditori di Zhang: possono pignorare i suoi beni in Italia.

Steven Zhang: per la Corte d’Appello italiana la sentenza del tribunale di Hong Kong ha valenza pure sul territorio italiano

La China Construction Bank potrà rivalersi su Steven Zhang anche in Italia. E’ quanto ha stabilito la Corte d’Appello di Milano, accogliendo il ricorso presentato dalla banca orientale per cercare di recuperare i 320 milioni di euro dovuti.

L’Inter, sottolinea una nota testata giornalistica, è estranea alla faccenda, infatti nella sentenza depositata lo scorso 12 marzo, il Collegio sottolinea come China Construction Bank non abbia fatto riferimento a un eventuale richiesta di pignoramento delle azioni dell’Inter.

L’unica cosa che la China Construction Bank avrebbe chiesto al club nerazzurro sarebbe quella di riconoscere al giovane imprenditore uno stipendio in modo tale da poterlo pignorare. Allo stato Zhang, come tutti i presidenti della storia interista prima di lui, non percepisce infatti alcun compenso da parte del club. La prossima udienza è fissata per il prossimo 10 aprile e in quella data potrebbe arrivare la sentenza.

Gli avvocati difensori del presidente dell’Inter hanno provato a puntare su “macroscopiche anomalie” della sentenza di Hong Kong, ma la Corte d’Appello ha rigettato queste tesi. Fra tutte la competenza territoriale. I giudici hanno spiegato che i creditori di Zhang non hanno al momento “indicato né quali beni del resistente intende aggredire, né ove, in ipotesi, detti beni si trovino, ma è altresì vero che la presenza degli stessi nel territorio della Corte milanese la si desume dal ruolo e dalla carica” che ha nel club nerazzurro.

Articolo a cura di Orazio Bellinghieri – Sportpress24.com (Immagine di copertina da X)

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