Coppa del Mondo 2030, la Spagna candida i suoi preziosi stadi

La FIFA ammette che la Coppa del Mondo 2030 potrà giocarsi in 20 stadi invece dei 18 previsti.

Ecco che la Federazione spagnola si è fatta subito avanti ricercando l’undicesima sede.

Senza contare le partite che si giocheranno in Argentina, Paraguay e Uruguay, la mappa potrebbe essere suddivisa in undici stadi in Spagna, sei in Marocco e tre in Portogallo.

Molto complicato, ma questa decisione allevierebbe l’esclusione di alcune città che stanno dimostrando desiderio e desiderio di dare forma alla Coppa del Mondo e di soddisfare tutti i requisiti richiesti dalla FIFA, circostanza che non si verifica a Gijón e non sembra che si verifichi neanche a Valencia.

Nessuno dei leader politici di entrambe le città sembra disposto ad assumere e firmare ciò che la FIFA chiede e anche se non è esclusivo non farlo per il momento, è il primo chiaro passo che qualcosa non sta andando bene.

Il progetto della FIFA

Il progetto definitivo dovrà essere approvato dalla FIFA nel mese di luglio, ma restano i passi indietro per tutte quelle città che non rispettano i tempi stabiliti.

Va ricordato che, nonostante il Mondiale sia già assegnato a Spagna, Marocco e Portogallo, un congresso straordinario della FIFA, previsto per l’ultimo trimestre dell’anno, dovrà ratificare il tutto una volta esaminato a fondo il progetto.

Dal progetto 2030, abbiamo lottato fino allo sfinimento affinché il Valencia non finisse per uscire dalla scelta, ma l’eterno conflitto in cui sembra vivere il club valenciano ha portato la candidatura a una situazione estrema.

La verità è che con il Valencia si spingerà al limite, aspettando fino all’ultimo che la situazione si sblocchi e si raggiunga un accordo che significhi la fine della costruzione di quello stadio, che all’epoca era nuovo e che ora è abbandonato.

Le scelte e le riforme necessarie

Santiago Bernabéu, Metropolitano, Spotify Camp Nou, Stage Front Stadium (Espanyol), La Cartuja (subirà una profonda e necessaria ristrutturazione) San Mamés e Reale Arena (è previsto un ampliamento di 2.000 posti) sono gli stadi che soddisfano tutti i requisiti stabiliti dalla FIFA.

Con Saragozza e la nuova Romareda all’orizzonte in chiave politica, la riforma degli altri stadi che ne hanno bisogno sono fonte di discussioni e situazioni estreme.

Riazor e Balaídos sono uno di quegli stadi che necessitano di un profondo restyling, soprattutto il primo degli stadi a causa delle profonde riforme che deve subire.

È in programma e in corso il rinnovamento dello stadio di Gran Canaria, così come quello di La Nueva Condomina a Murcia e La Rosaleda a Málaga.

Le prime due dipendono molto dalle nove sedi che si presenteranno o dalla conferma delle sconfitte di Valencia e Gijón, anche se c’è ancora molta strada da fare.

La quota politica sarà fondamentale nella decisione finale del quartier generale, settimane fa. Intanto si moltiplicano gli incontri tecnici del comitato creato dalla Federazione alla ricerca del quadro ideale e della piena intesa con gli altri due Paesi organizzatori.

Il Portogallo ha tre stadi organizzati come La Luz e José Alvalade a Lisbona e Dragao a Porto.

Il Marocco, che sta lottando per la finale nel maestoso stadio di Casablanca che sarà costruito con una capienza di 115.000 spettatori, ha anche altre quattro sedi con Rabat, Tangeri, Fez, Agedir e Marrakech.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

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