ECA e UEFA firmano un rinnovamento d’intesa fino al 2030

L’ECA e la UEFA hanno firmato ieri Mercoledi 6 Settembre 2023 un rinnovato Memorandum d’Intesa (MoU) che estende l’accordo e la partnership tra l’organo di governo del calcio europeo e l’ECA, in quanto unico organo rappresentativo dei club a livello europeo, fino al 2030.

L’accordo è stato concluso oggi prima della 30esima Assemblea Generale dell’ECA a Berlino, in Germania, durante una cerimonia di firma con il presidente dell’ECA, Nasser Al-Khelaïfi e il presidente della UEFA, Aleksander Čeferin.

Il rinnovato protocollo d’intesa garantisce che, per tutta la durata dell’accordo fino a luglio 2030, l’ECA continuerà a riconoscere la UEFA come organo di governo del calcio in Europa e la UEFA continuerà a riconoscere l’ECA come unico organo rappresentativo dei club a livello europeo.

Il nuovo accordo a lungo termine rafforza ulteriormente il rapporto tra l’ECA – le cui dimensioni sono quasi raddoppiate fino a raggiungere oggi quasi 500 club tra club membri e della rete –

e la UEFA, che ha visto una forte collaborazione su numerose questioni importanti per il calcio europeo per club sin dalla fondazione dell’ECA nel 2008.

Nel corso dell’ultimo ciclo 2019/23, l’ECA e la UEFA hanno raggiunto accordi su vari temi tra cui il calendario delle partite internazionali,

il formato post-2024 e l’accesso alle competizioni UEFA per club, la distribuzione dei ricavi delle competizioni UEFA per club e le nuove regole sulla sostenibilità finanziaria.

ECA E UEFA SU TUTTI I LIVELLI

Secondo i termini del nuovo protocollo d’intesa, la rappresentanza dell’ECA negli organi UEFA sarà mantenuta nei comitati esistenti e sarà ulteriormente estesa a vari nuovi comitati.

Un elemento centrale di questo accordo è la priorità condivisa di coltivare il calcio europeo per club a tutti i livelli. Ciò si manifesterà attraverso un nuovo modello di distribuzione delle entrate per il ciclo 2024/27,

che vanta un aumento senza precedenti dei pagamenti di solidarietà che andranno a beneficio dei club nelle competizioni dei campionati nazionali.

La quota riservata nel nuovo ciclo ai club che non partecipano alla fase a leghe delle competizioni UEFA aumenterà complessivamente al 10%: oltre al 3% riservato ai club eliminati nei gironi di qualificazione,

la quota riservata ai club che non vi hanno affatto partecipato crescerà al 7%, (rispetto all’attuale 4%), assicurando 440 milioni di euro a stagione – ovvero 1,32 miliardi di euro nell’arco del ciclo – in quello che è l’unico schema di ridistribuzione per i club a livello paneuropeo.
Il nuovo sistema di distribuzione per i club partecipanti porrà maggiore attenzione alla partecipazione (dal 25% al 27,5% sarà diviso equamente) e alla performance (dal 30% al 37,5%),
mentre i due pilastri esistenti del market pool e del coefficiente verranno fusi e ridotto (dal 45% al 35%).
Dettagli completi del nuovo sistema saranno resi noti non appena i lavori tecnici saranno conclusi.

Manos Staramopoulos

Giornalista – Analista di calcio e affari internazionali

Membro del comitato calcistico AIPS e della IFFHS World Statistics Federation

Corrispondente: France Football, A Bola, Discoveryfootball.com, Mundo Deportivo, Sportpress24.com

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