Wimbledon, Alcaraz-Djokovic la finale più bella

Wimbledon, il torneo più prestigioso al mondo, si regala la finale più bella e più attesa.

Numero 1, il giovane spagnolo Alcaraz, contro Numero 2, il vecchio serbo Djokovic.

Entrambi si sono sbarazzati con la medesima modalità dei loro due fieri avversari. Alcaraz ha regolato in tre set (6-3 periodico) il russo Medvedev, mentre Djokovic ha sconfitto l’azzurro Sinner sempre in tre set (6-3, 6-4, 7-6).

Per entrambi i tennisti più forti al mondo le gare in cui erano protagonisti non hanno creato particolari problemi. Alcaraz ha disposto facilmente di uno spento Medvedev, attraverso un gioco molto aggressivo ed asfissiante, sia in battuta che in risposta.

Il russo non ha avuto modo di giocare il suo tennis e nemmeno il servizio lo ha sostenuto.

Per Alcaraz c’è la possibilità di vincere Wimbledon per la prima volta, ma l’avversario che si troverà di fronte è un Djokovic in forma smagliante.

Il serbo ha dominato Sinner, trovando qualche difficoltà solo nel terzo parziale vinto al tie break a 4. Per il tennista italiano non c’è nulla da rimproverarsi.

Per ora Djokovic è ancora Inarrivabile, ha un tipo di tennis che non riesce a leggere e quindi fa una fatica maledetta a portare a casa anche un singolo punto.

È vero che questo Djokovic è lanciatissimo, alla ricerca del suo quinto Wimbledon consecutivo, ma soprattutto del terzo torneo del Grande Slam in questa stagione.

Se riuscisse nell’impresa poi mancherebbe solo gli US Open per entrare direttamente nella leggenda. Con Alcaraz sarà una finale in cui si affronteranno due concezioni diverse del tennis.

Aggressività spagnola contro razionalità serba. Difficile dire chi la spunterà, ma le motivazioni di Djokovic, a 36 anni e determinatissimo a scrivere un’altra pagina di storia, potrebbero fare la differenza.

Ma Alcaraz ha sulla racchetta la possibilità di battere Djokovic che al campo centrale di Wimbledon non perde da 10 anni precisi. Insomma, il tennis domenica avrà il suo centro di gravità a Londra.

E che spettacolo sia.

Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com

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