Il re di Parigi è Novak Djokovic. Il serbo non perde l’occasione di diventare l’uomo dei record vincendo per la terza volta in carriera il Roland Garros e conquistando lo Slam numero 23 della carriera.
Nessuno come lui, staccato Nadal – attualmente fuori per infortunio – che resta a quota 22 Major, terzo Federer (ritirato) a quota 20. Nella finale di Parigi Nole ha battuto in tre set il norvegese Casper Ruud, che è partito forte (4-1) prima di cedere alla classe e alla maggiore esperienza del serbo: 7-6(1) 6-3 7-5 il punteggio finale dopo 3 ore e 13 minuti di gioco.
Ruud era alla seconda finale consecutiva al Roland Garros dopo quella persa lo scorso anno contro Nadal. Tra i primi a congratularsi con Djokovic proprio Nadal: “Congratulazioni per questo incredibile risultato. 23 è un numero a cui solo pochi anni fa era impossibile pensare, e tu ce l’hai fatta! Divertiti con la tua famiglia e il tuo team!” il tweet dello spagnolo.
Djokovic, eccoti la storia, è tutta tua: 23 titoli Slam, come mai nessuno nel tennis maschile, settimana numero 388 al numero 1 del mondo e pronto a correre verso le 400. Casper Ruud ha provato con tutte le sue forze, fisiche e mentali a contrastare il fenomeno serbo. Ha lottato per tutto il primo set, scattando avanti per primo, per poi cedere di schianto al tie break. Sul 6-6 il norvegese aveva già un piede fuori dalla porta del match perché mai, nel corso del torneo, Djokovic aveva ceduto un tie break. E figurarsi se avrebbe acambiato abitudine in una finale Slam per il record.
Primo set al serbo dopo un’ora e 22 minuti estenuanti, poi il black out di Casper, che ha preferito accorciare la sofferenza nell’umido parigino: 7-6 6-3 7-5 davanti, tra gli alti a Mbappé, a Zlatan Ibrahimovic, a Giroud, a Mike Tyson, al multimilionario Bernard Arnault, a Hugh Grant e un sacco di altri ospiti illustri.
Nel suo box, seduto accanto all’amata Jelena c’era addirittura Tom Brady, sulle spine per l’intero lunghissimo primo set. Tutti in piedi, tutti a rendere gli onori all’uomo che si è preso il tennis.
Articolo a cura di Michela Catena-Sportpress24.com