Il Napoli vince il suo Scudetto nr 1 da quando è stato rilevato da De Laurentiis dopo il fallimento del Napoli Soccer.
Tanti i festeggiamenti che si stanno facendo e che, conoscendo il calore di tutta Napoli nel mondo, si continueranno a fare a tempo indeterminato.
Purtroppo però, come spesso accade in certe situazioni, oltre alla gioia per un trofeo vinto, c’è sempre anche qualche dato negativo e nel caso suddetto, addirittura un ragazzo morto di 26 anni.
Una cosa è certa e va sottolineata. Si sapeva! Era nell’aria! Era una cosa annunciata…
Lo abbiamo visto anche ieri durante la partita contro l’Udinese. Sugli spalti la maggior parte dei tifosi erano partenopei e al fischio finale, chi avrebbe dovuto evitare contatti tra tifosi e comportamenti violenti, non ha certo soddisfatto tale esigenza.
Riportiamo il commento e l’Editoriale del collega Stefano Pontoni della testata TuttoUdinese che ben fa vivere quello che molti non hanno visto o non vogliono vedere di quello. accaduto al termine di Udinese-Napoli :
“Gli hanno permesso di fare tutto ciò che volevano, in casa nostra, nel nostro “Friuli”. Strappare le reti, portarsi via le zolle, fare un autentico disastro in tutti i settori dello stadio…
Passino i festeggiamenti (lo scudetto sul campo è più che meritato) ma non le becere provocazioni, gli insulti e gli sfottò (anche in tribuna stampa dove la professionalità dovrebbe essere d’obbligo).
Abbiamo visto tutti cosa è successo, è evidente, assolutamente non interpretabile: i tifosi napoletani vanno sotto la Curva Nord a provocare dopo che i “nostri” erano rimasti fermi, immobili per abbondanti minuti ad osservare quel che stava accadendo in campo.
Non bastava l’invasione (vietata da regolamento e arrivata perfino prima del triplice fischio dell’arbitro, vedremo come si comporterà la Lega, le autorità. Vedremo se e quanti Daspo verrano dati), non bastava tutto quel che è successo per 90 minuti (fumogeni, petardi, gente senza biglietto che entrava scavalcando la recinzione ecc. ecc). No, bisognava andare oltre, in quella che a parole tutti volevano fosse una serata di sport all’insegna della lealtà e della correttezza.
E invece è stata, fin dal principio, una serata gestita malissimo e salvata in parte soltanto dall’intelligenza dei tifosi bianconeri, ancora una volta dimostratisi corretti e fin troppo accomodanti (comportati così a Bergamo o a Verona e vediamo cosa succede).
Eppure ora l’Italia intera, i grandi media (andate a leggere quel che scrive Gazzetta, come ci apostrofa Mentana) ci dipingono come dei violenti, puntano il dito soltanto contro di noi. Provo immensa vergogna, ribrezzo mentre leggo queste cose. Per me che sono friulano, che conosco perfettamente la Curva per averla a lungo frequentata, che so quali sono i valori del tifoso bianconero.
Siamo stati il primo stadio in Italia senza barriere, non è un caso. Udine è una piazza tranquilla, rispettosa, amichevole ma a tutto c’è un limite. No, non possiamo essere soltanto noi la causa di quel che è successo. Non lo posso accettare. Aggressori perché non accettiamo la festa del Napoli? Questa versione non rappresenta assolutamente la realtà dei fatti.
A parti invertite cosa sarebbe successo?
Sapevo sarebbe finita così, l’ho scritto ieri e mi sono preso fin troppi insulti.
Chissà se qualcuno domani si assumerà le proprie responsabilità per quanto accaduto (magari il Prefetto tifoso, che poteva risparmiarsi certe interviste visto il ruolo che ricopre, oppure la società che ha permesso – in cambio di un incasso record – che anche questa sera – come è ormai prassi quando a Udine arrivano le big – si giocasse in trasferta; le Forze dell’Ordine che hanno consentito liberamente l’invasione finale preoccupandosi di marcare stretti soltanto i “facinorosi” friulani).
È stata un’assoluta vergogna, in tutti i sensi. In casa nostra, davanti a milioni di persone che per una notte ci guardavano.
Per fortuna è andata bene, tutto si è risolto in un limitato scontro (va sottolineato che la tifoseria organizzata partenopea è rimasta nel proprio settore e che sono stati alcuni ignoranti, provenienti dai Distinti e dalla Tribuna a scatenare il putiferio).
Poteva andare peggio.
Questo testo soltanto per una cosa: difendere la mia gente. Qualcuno non lo capirà, mi attaccherà, mi insulterà ma per me era un dovere. Onore alla Nord, ai friulani, all’Udinese per quel che ha dimostrato in campo, per la partita che ha fatto e testa alla prossima sfida perché della festa degli altri (Spalletti in primis) non me ne frega assolutamente niente.”
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com