F1, Luca Filippi analizza la Ferrari SF-23: da 2° posto in Bahrain

Luca Filippi torna a parlare di Formula 1 a pochi giorni dal Gran Premio del Bahrain di Formula 1, prima prova del Mondiale 2023. Per lui, che ha corso in diverse categorie del motorsport, tra cui la GP2 Series, l’IndyCar Series e la Formula E, oltre ad essere stato opinionista di Sky Sport F1, i test non consentono di prevedere esattamente cosa potrà accadere al Sakhir. L’attuale Project Coordinator della ProRacing Motorsportne ha parlato in esclusiva ai microfoni di F1-News.eu:

“Come sempre dai test non è facile riuscire a trarre delle conclusioni. Non mettere la Red Bull per prima sarebbe un po’ assurdo e inaspettato, visto anche com’è finita l’anno scorso. Per come è andata nei test è giusto darle il ruolo di favorita. Dopo mi sento di dire Ferrari. Ho visto opinioni discordanti su quanto emerso dai test. Trovo che abbiano fatto un lavoro mirato allo studio della macchina, più che alla ricerca della performance e del tempo. Mi aspetto la Ferrari 2a in un circuito che come conformazione l’avvantaggia da sempre. Magari davanti almeno a Perez. Non davanti necessariamente a Verstappen, ma osservare comunque un duello con 2 Ferrari contro 1 Red Bull ad insidiare l’olandese. Difficile dire qualcosa sulla Mercedes. Sono sembrati in difficoltà, ma loro sono fatti così, giocano al gatto col topo”.

Ferrari SF-23, si parla molto di rabbocchi da 80 kg di carburante, molto lavoro oscuro. Pensi veramente che ci si sia nascosti tanto rispetto ai rivali?

“Io credo che il loro obiettivo non fosse nascondersi, ma spingere al massimo le criticità della SF-23 sulla base dei problemi riscontrati nel 2022. Anziché fare un test cercando la comfort zone, hanno cercato il contrario, andando incontro alle difficoltà. Il pieno di carburante, il degrado gomme, il porpoising. Le aree su cui hanno spinto molto sono queste”.

Red Bull, la più completa dalla quale si riparte?

“Secondo me si. Tornando indietro nel tempo, diciamo che l’epoca dell’ibrido è iniziata nel 2014 con un dominio Mercedes assoluto. Ma questo dominio probabilmente era in buona parte dovuto alla PU Mercedes. Con lo sviluppo che hanno fatto tutti, con un congelamento delle PU, direi che c’è abbastanza uniformità fra le PU, tra Mercedes, Honda, Ferrari e Renault. Forse prima la PU faceva la differenza e quindi Mercedes ha vinto, mentre Red Bull ha fatto fatica. Oggi si è tornati a una vettura che domina grazie all’aerodinamica. Torniamo ad avere Newey che è un genio nel suo ruolo, che quando si tratta di combattere sull’aerodinamica, è difficile batterlo”.

Il “vecchio” Alonso e la “nuova” Aston Martin, una coppia che ci farà divertire?

“Questo è quello che è emerso dai test. Non lo so. Diciamo che loro potrebbero essere quelli che avevano bisogno di fare un po’ di buoni tempi, stare lì davanti. Alonso il nuovo, Stroll a casa. C’erano motivi per farsi vedere. Mi è è piaciuto questo binomio, mi chiedo se rispetto ad altri non abbiano cercato la performance, con carichi di benzina leggermente più bassi. Alonso è in super forma, allenato, carico. Ha voglia di fare. Dopo i primi 4-5 ci sarà lui. Sarebbe bello così”.

Leclerc-Sainz, restano la coppia ideale per Ferrari secondo te?

“Secondo me in un momento in cui la Formula 1 ha tanti super piloti, è difficile dire quale sia la coppia ideale. Rimane una coppia incredibile. Diciamo che è una coppia perfetta per la Ferrari di oggi. Due piloti diversi, che vanno d’accordo. Giovani, hanno voglia di vincere. Secondo me con Vasseur che è quel capo pronto a gestirli”.

Vasseur, quali aspettative per il dopo Binotto?

“Il dato importante è che Domenicali e prima di lui Jean Todt, erano due persone che avevano una grande esperienza a livello sportivo. Intendo proprio a livello Sport, pista, asfalto. Tra il semaforo verde e la bandiera a scacchi. Mentre i nomi venuti dopo no. Non avevano nella pista la loro grande preparazione. Binotto era più un uomo preparato tecnicamente, ma la pista non era il suo pane. Punto di vista personalissimo. Domenicali si, Jean Todt neanche a dirlo. Vasseur è un altro che si è sporcato le mani. Milioni di gare, ha fatto di tutto. Sa cosa fanno meccanici, piloti e ingegneri. L’uomo giusto per fare il team principal. Se ha un obiettivo, non scende a compromessi”.

Possibile certezza, sorpresa e curiosità del Gran Premio del Bahrain di Formula 1?

“La sorpresa potrebbe essere Russell, perché Mercedes non si sa mai a che punto è e lui ama questo circuito. La certezza è Verstappen. Curiosità direi Piastri, che se la McLaren gli dà una vettura performante, ha ottime qualità pur essendo un rookie”.

Articolo completo https://www.f1-news.eu/news/formula-1-filippi-analizza-la-ferrari-sf-23-da-2-posto-in-bahrain-i-test-19960

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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