Verso Lazio-Cluj, Sarri : “Rispetto per la Conference” – Hysaj : “Vincere”

Lazio-Cluj è la prima partita di Conference League che si gioca allo Stadio Olimpico di Roma nella partita d’andata, domani alle ore 21.

Mister Maurizio Sarri in conferenza stampa insieme a Hysaj, presentano cosi la delicata sfida Europea per un sogno chiamato Champions che ancora è vivo :

Cosa rappresenta la Conference per la Lazio?

“Quando si parla di Europa non bisogna mai disquisire, va rispettata ogni competizione e presa in modo serio. Si parla di partite sempre e comunque importanti”. 

Un allenatore può fare la differenza in Europa?

“Se fosse così gli allenatori guadagnerebbero 100 milioni di euro l’anno e i giocatori 100mila. Certi calciatori hanno certe caratteristiche mentali, altri no. Quanto una società e un ambiente sente una partita però può incidere”. 

Le scelte di formazione? Il campionato resta una priorità?

“Il campionato è una priorità perché ci dà introiti diversi, per una crescita di una società è importante. Poi se andiamo a parlare dell’aspetto puramente sportivo, la competizione europea ci deve interessare perché è un trofeo che rimane per sempre. Uno non fa le scelte in relazione alla competizione, ma alla stanchezza dei ragazzi”.

Ha già scelto il portiere?

“Non ho scelto, ho cominciato a parlare coi preparatori dei portieri. Vediamo e decidiamo oggi”. 

Un’opportunità per chi ha giocato meno per alzare il livello delle proprie prestazioni?

“Devono alzare le possibilità e il livello delle prestazioni ogni giorno in allenamento”.

Pellegrini può giocare?

“Un ragazzo che sta crescendo a livello di condizione, gli ultimi test sono stati buoni. Deve entrare in una linea che lavora in modo diverso rispetto alle altre difese italiane, non è ancora allineato, ci sta mettendo del suo. Vediamo se domani può giocare per uno spezzone”.

Immobile come vive il momento?

“Ciro vive come tutti quelli che segnano un gol a partita e poi non segna per un po’. Ha un po’ di giramento, è normale. Deve crescere di condizione, non si può allenare tantissimo viste le gare ravvicinate, ha bisogno quindi a questo punto di giocare. Sicuramente non può fare due gare da 90 minuti in 3 giorni, vediamo domani”.

Che avversario si aspetta?

“Inutile pensare al blasone di una squadra, a livello europeo vengono fuori sempre gare tirate, al limite dal punto di vista fisico. Approcciare alla gara pensando che non sia difficile è qualcosa di superficiale che si paga carissimo. Lo sappiamo. Ho visto le ultime partite del Cluj, sono poco indicative per le condizioni atmosferiche. Campo ghiacciato, neve, vento. Vengono fuori match particolari, ma ho visto che hanno due-tre giocatori di livello. Krasniqi mi è sembrato forte e pronto per qualsiasi piazza”. 

La Conference può servire per costruire un modo di pensare diverso?

“Per costruire un modo di pensare ci vogliono anni. Nasce dalla quotidianità, da quello che si dice e si fa tutti i giorni. Non penso che sia possibile farlo in 3-4 giorni, da lunedì al giovedì. Tutto nasce dalla ripetitività della quotidianità”.

La Lazio è arrivata in Champions quando ha abbandonato l’Europa?

“Penso di sì, spero di non andare fuori. Se il viatico fosse questo… Ogni anno fa storia a sé, io ti posso dire quello che pensano da fuori. Quando ero alla Juve, nel momento che la Lazio era seconda dietro 1 punto e 2, mi dissero concentrati sull’Inter perché la Lazio non ce la può fare”. 

Cosa ha detto Radu sul Cluj?

“Ora non è con noi, è con lo staff medico, non abbiamo avuto grosse informazioni da parte sua. Li abbiamo studiati parecchio, abbiamo visto tante gare condizionate, dentro ci ho visto due-tre giocatori di spessore internazionale”. 

Come sta Gila?

“Siamo rimasti senza Romagnoli, con tre centrali. Ha avuto un problema fastidioso a inizio anno, è stato fermo a lungo. Fino a poco tempo fa non era al meglio, ultimamente l’ho visto in crescita, verrà preso in considerazione”.

Come stanno Basic e Vecino?

“Basic ha avuto un periodo di stanca, non sembrava al massimo. Adesso mi sembra in crescita. Vecino è uscito male dal mondiale, si sentiva responsabile, ha visto nero per un momento. Mi sembrano entrambi in crescita, ci faranno comodo in questo periodo”. 

Questa un’occasione per riscattare l’ultimo periodo?

“Abbiamo perso una partita dopo un po’ di gare di campionato in cui eravamo imbattuti. Non è che ci sia un’occasione per rialzarci, dobbiamo provare a farlo sempre, in ogni caso. Ognuno si prende le proprie responsabilità, abbiamo la forza per farlo, in questi momenti non ti aiuta nessuno”.

PRENDE LA PAROLA HYSAJ Hysaj

Dove può arrivare la Lazio?

“Tutti vogliamo vincere, avere un trofeo in più in bacheca è sempre bello. Vogliamo arrivare in fondo”.

Cosa è cambiato tra l’Hysaj attuale e quello dell’anno scorso?

“Mi sono ambientato meglio nella squadra, coi giocatori. Mi sto allenando più sereno dell’anno scorso, voglio continuare così e non mollare fino alla fine!. 

Ora sei titolare anche per gli equilibri a centrocampo?

“Neanche tanto, tutti sono di livello e danno il massimo. Il modo di giocare è lo stesso, cambia la tecnica del giocatore, a noi dietro cambia poco, sappiamo le idee del mister”.

Parlate del calo nel secondo tempo?

“La spiegazione non è facile, anche noi non vorremmo perdere quei punti. Nel calcio bisogna rialzarsi. Abbiamo già avuto momenti difficili, siamo riusciti a rialzarci, lo abbiamo fatto una volta, possiamo ripeterci e tornare a sorridere come prima”. 

Che Cluj vi aspettate? L’andata in casa cosa cambia?

“Abbiamo visto un po’ di video, come ha detto il mister, abbiamo visto poco gioco per il campo. Però ci sono 3-4 giocatori che fanno la differenza e sono pericolosi, non dobbiamo concedere nulla”. 

Come vedi Sarri alla Lazio? Cambiato rispetto a prima, si è ammorbidito?

Ammorbidito mai, neanche a casa lo fa. Mi piace la voglia che usa per far capire ai ragazzi il suo modo di giocare, se ti diverti con quello che chiede lui poi in campo è sempre più facile. Vuole insegnare a tutti sempre qualcosa di nuovo“.

Cosa manca alla Lazio per crescere ancora?

“Qualcosa manca sicuro, sappiamo giocare bene, ma dobbiamo caricarci il prima possibile per la sfida successiva. Dobbiamo essere bravi a farci trovare pronti ogni tre giorni”. 

Come si fa ogni tre giorni a trovare continuità?

“Se lo sapessi lo avrei fatto capire a tutti. Non si possono fare tutti i giorni le stesse cose, bisogna sapersi adattare. Quando entri nel campo, ognuno di noi deve guardare dentro di sé per trovare la forza necessaria”.

Come stai vivendo questo momento?

“Sicuramente meglio, peggio dell’anno scorso non poteva essere. Mi fa piacere che ho ripreso la fiducia di tifosi, staff e compagni. Il lavoro paga sempre, bisogna lavorare duro per ottenere dei risultati”. 

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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