La classe arbitrale è in crisi e lo dimostra l’ennesima prova di chi è sceso in campo a dirigere una partita come Juan Luca Sacchi.
L’arbitro di Macerata scelto per arbitrare Monza-Inter, ne ha combinata una di troppo, anzi, un danno non indifferente.
Il fischietto scelto dall’AIA ha negato il gol del 3-1 di Acerbi e ha fatto infuriare l’Inter contro la dirigenza arbitrale.
L’arbitro ha fischiato prima che la palla entrasse in rete e così ha messo “fuorigioco” anche il VAR che a quel punto non è potuto intervenire.
I replay hanno poi chiarito che la caduta di Pablo Marì è stata causata dal suo compagno Izzo e non da un contatto con Gagliardini. Decisione sbagliata che, molto probabilmente, costerà a Sacchi un lungo stop.
Il problema che relega l’AIA a prendere seri provvedimenti e immediati, è che l’episodio di Sacchi non è il solo e fine a se stesso.
SACCHI RECIDIVO
C’è il precedente dell’arbitro Serra di Torino, che il 17 gennaio 2022 in Milan-Spezia fischiò troppo presto un fallo su Rebic vanificando così la regola del vantaggio e il gol dei rossoneri di Messias.
Caso che scatenò molte polemiche con tante di scuse di Serra a fine partita. Per lui punizione esemplare con sette mesi lontano da una squadra di A: il ritorno in Coppa Italia e poi nella massima competizione italiana il 31 agosto per Verona-Empoli.
Se tanto ci da tanto, per Sacchi il destino sembra segnato con un lungo Stop lontano dai campi di calcio.
Tra l’altro l’arbitro delle Marche anche nello scorso campionato, si è reso protagonista di un episodio controverso.
In Juventus-Bologna ebbe una reazione scomposta nei confronti di Medel che divenne “arma” difensiva per il cileno al fine di ridurre la squalifica (da due a una) in sede di dibattimento.
Ennesimo episodio che l’AIA deve urgentemente mettere in cascina e fare ammenda per trovare una soluzione che tuteli la classe arbitrale tutta.
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com