Deschamps, è l’artefice dei successi nazionali francesi

Didier Deschamps il grande “stratega” della nazionale francese. Il 54enne tecnico di Bayonne sta emergendo in forma. Una leggenda vivente dei Mondiali che ha già scritto la storia e continua ad aggiungere pagine “d’oro” ai suoi capitoli.

Da Mercoledì sera è diventato il primo allenatore in 32 anni a guidare una squadra alle finali consecutive della Coppa del Mondo dopo che la Francia, detentrice del titolo, ha battuto il Marocco nella semifinale del Qatar 2022.

L’ultimo ad aver realizzato qualcosa di simile è stato il tedesco Franz Beckenbauer, sconfitto dalla Germania Ovest nel 1986 (3-2 dall’Argentina), ma che ha vinto il titolo nel 1990 (1-0 con l’Argentina).

Così, domenica (18/12) nella finale contro l’Argentina, Deschamps cercherà di diventare l’unico ad acciuffare l’impresa “ossessionante” dell’italiano Vittorio Pozzo. L’unico finora con due conquiste consecutive, con la nazionale italiana nel 1934 e nel 1938.

Eppure non tutto è iniziato così “rosee” per Deschamps. Né nel calcio né nella carriera da allenatore.

Il 1989 è l’anno del suo esordio nella nazionale francese allenata da Michel Platini, mentre guarda caso nello stesso anno ha sposato il suo amore adolescenziale, Claude-Antoinette dal quale nel 1996 hanno avuto l’unico figlio, Dylan.

Fallimenti successivi

Nel frattempo i fallimenti a livello internazionale erano costanti e insopportabili.

La Francia esclusa da due Mondiali consecutivi (1990, 1994), mentre è eliminata solo al 1° turno di EURO 1992.

Beh si dice che ogni bambino porti la propria fortuna, perché la nascita di Dylan è coincisa con la rinascita dei bleus e di Didier Deschamps. Con la fascia di capitano ha guidato la nazionale francese alle semifinali di EURO 1996. Due anni dopo al trionfo del Mondiale 1998 a Parigi e nel 2000 alla conquista dell’Europeo.

Un anno dopo, nel 2001, ha appeso le scarpe al chiodo dopo una grande carriera al Nantes, all’Olympique Marsiglia e alla Juventus (meno Chelsea e Valencia) ed è diventato allenatore.

La richiesta è stata immediata con stint successivi e di successo al Monaco, alla Juventus, al Marsiglia e dal 2012 alla nazionale francese con l’obiettivo di una (nuova) rigenerazione della squadra, dopo il fallimento nelle ultime competizioni.

L’inizio non ha lasciato i messaggi più ottimistici visto che nelle qualificazioni ai Mondiali 2014 è stata molto difficile e nelle finali del Brasile è stata eliminata ai quarti (dalla poi trionfante) Germania.

Nel circolo chiuso delle minoranze

Ma poi è iniziata la manifestazione. Nel 2016, la Francia è ricomparsa dopo 20 anni in una finale EURO dove è stata sconfitta ai supplementari dal Portogallo.

Due anni dopo (2018) “D.D.” ha festeggiato la vittoria dei Mondiali negli stadi della Russia ed è entrato nel ristrettissimo club di chi ha alzato il trofeo come calciatore e come allenatore.

I suoi componenti sono appena tre: i francesi, Mario Lobo Zagallo (Brasile, 1958, 1962 da calciatore, 1970 da allenatore) e Franz Beckenbauer (1974 da calciatore, 1990 da allenatore).

Dopo una “pausa” a EURO 2020 (avvenuta nel 2021 a causa del Covid) ed essere stato eliminato ai rigori dalla Svizzera nella prima fase a eliminazione diretta, Deschamps è ancora una volta protagonista di un grande momento del calcio francese.

Manos Staramopoulos
Giornalista – Analista di calcio e affari internazionali
Membro del comitato calcistico AIPS e della IFFHS World Statistics Federation
Corrispondente: France Football, A Bola, Discoveryfootball.com, Mundo Deportivo, Sportpress24.com
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