Tokyo 2020, altra impresa di Paltrinieri : Bronzo alla 10km in acque libere

Gregorio Paltrinieri stupisce ancora a Tokyo 2020. L’Azzurro classe ’94, argento negli 800 stile libero, si mette al collo la seconda medaglia in quest’edizione dei Giochi chiudendo in terza posizione i 10 km in acque libere. Un risultato importante vista la condizione di salute di poche settimane fa. L’oro va al tedesco Florian Wellbrock, l’argento all’ungherese Kristof Rasovszky. Dopo la delusione femminile al nuoto, l’Italia rialza la testa.

Non è il primo, forse non è nemmeno il più forte, sicuramente è il più grande. Paltrinieri è il più grande guerriero della storia del nuoto, cloro o sale, in forma o senza forze non fa differenza.

Il tunisino Oussama Mellouli (in gara a 37 anni) è stato il primo a dimostrare di poter vincere sia in piscina sia nelle acque libere. Oro nei 1500 a Pechino 2008 e oro nella 10 Km a Londra 2012. Il tedesco Florian Wellbrock ai Mondiali di Gwangju 2019 ha centrato la storica doppietta e ora nella baia di Tokyo ha meritato il titolo di campione olimpico  (1h 48’3”) con una condotta di gara sempre all’attacco, lasciando le briciole agli avversari, il suo oro è meritatissimo.

IL BRONZO DI PALTRINIERI

Ma il bronzo conquistato nella 10 Km di fondo da Paltrinieri equivale ad una Laurea Magistrale in coraggio. Una settimana prima si era messo al collo l’argento negli 800 stile libero, e l’avevamo definito un mezzo miracolo. Questo terzo posto merita l’appellativo di impresa. Perché Greg non è SuperGreg, lo sappiamo bene, la mononucleosi di fine giugno lo ha messo KO, ha rischiato di mandare in malora tutti i sogni maturati in cinque anni di lavoro. Una mazzata tremenda dalla quale è uscito isolandosi, dando retta solo alla sua voce, alla sue sensazioni.

Ha voluto affidarsi ai pareri di pochissimi altri, del suo coach Fabrizio Antonelli, di Stefano Rubaudo responsabile del nuoto in acque libere, e di Marco Bonifazi, presidente della Commissione Medico-Scientifica della Federazione Italiana Nuoto, da anni figura indispensabile di raccordo tra dirigenti, atleti, allenatori e medici.

Per il resto, Greg ha chiuso la porta a tutti. E’ fatto così, un bravissimo comunicatore, sincero ed empatico, ma inaccessibile a qualsiasi rumors o disturbo. La medaglia d’argento negli 800 lo aveva gasato, forse aveva pure sperato di poter recuperare le poche energie per la sfida dei 1500 a cui teneva da matti.

Perché se tu sei campione olimpico, il tuo titolo lo vuoi difendere fino allo stremo. Non ha potuto farlo, quarto e sfinito, ha fatto i complimenti sinceri ai medagliati. Ma poi ha fatto fatica ad addormentarsi nella stanza del Villaggio Olimpico, dal nervoso e dalla rabbia

Foto Twitter – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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