Non c’è partita a Rotterdam: Cobolli esce subito battuto da Hurkacz sotto gli occhi dell’amico Bove
Una gradita sorpresa per Cobolli nel suo box durante l’esordio a Rotterdam. Ad assistere alla sfida di primo turno del tennista romano, è infatti presente nel box il suo grande amico Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina fermatosi il 1° dicembre per un malore in campo durante la partita di campionato contro l’Inter. In quell’occasione, Cobolli dedicò a Bove un messaggio social condividendo un cuore rosso su sfondo nero con la scritta: “Forza amico mio”.
Arriva però la quarta sconfitta consecutiva per Flavio Cobolli, battuto all’esordio a Rotterdam da Hubert Hurkacz in un’ora e 16 minuti. Stasera in campo Mattia Bellucci contro l’olandese Rottgering.
L’Atp 500 di Rotterdam dura soltanto 76 minuti per Flavio Cobolli. Il tennista romano ha perso all’esordio sul cemento olandese contro Hubert Hurkacz, testa di serie n. 8 del torneo: 6-3, 6-2 il punteggio finale in un’ora e 16 minuti. Una partita dominata dal polacco, cresciuto game dopo game e inattaccabile al servizio. Hurkacz ha concesso e annullato una palla break, vincendo poi l’85% di punti con la prima in campo.
Tante difficoltà, di contro, per Cobolli che non è mai riuscito a trovare profondità nei colpi e non è riuscito a far muovere l’avversario sulla riga di fondo. Pesano anche i tanti errori: 23 gratuiti contro 15 vincenti. Alla quarta sconfitta consecutiva, Cobolli tornerà in campo a fine mese all’Atp 500 di Acapulco, al via il 24 febbraio sul cemento messicano.
LE DICHIARAZIONI PRE GARA
“Mio padre era un buon giocatore ma si è fermato quando era giovane, quindi aveva una classifica leggermente inferiore alla mia. Ora è un allenatore incredibile e abbiamo un grande rapporto. Quando ero piccolo, volevamo tenere il tennis e il nostro rapporto separati. Giocavo molto a calcio e ne parlavamo, ma non discutevamo di tennis. Voleva che io migliorassi da solo e mi ha detto che quando sarei stato pronto mi avrebbe aiutato. Abbiamo cominciato qualche anno fa e abbiamo fatto tanto lavoro insieme da quando abbiamo iniziato. L’anno scorso è stato molto buono, ma ora vogliamo fare di più”.
“È difficile quando tuo papà è il tuo allenatore. Come ho detto, quando ero piccolo parlavamo solo di calcio. Una volta che sono cresciuto e abbiamo lavorato insieme, abbiamo sviluppato un buon rapporto e lo ascolto molto di più adesso che in passato. Penso che possiamo fare grandi cose insieme. È importante che quando siamo a casa non parliamo di tennis. Se abbiamo screzi in campo, rimane in campo. Può essere più difficile in campo alcune volte, perché entrambi vogliamo avere ragione, ma è una grande persona e amo lavorare con lui“.
“Ho provato a cambiare qualcosa all’inizio della pre-season. Sono andato a Zanzibar a novembre per una settimana, ma è stato frustrante non riuscire ad allenarmi dopo quel periodo. Quando ho cominciato ad allenarmi di più mi sono sentito sempre più felice. È stato difficile in Australia perché non ero in forma, quindi non ho potuto giocare al meglio. Solo ora sento che la mia stagione può iniziare“.
Per Jannik Sinner solo parole al miele: “Non sono sorpreso perché Jannik è nato con le qualità della stella. Lui è semplicemente una stella. La Federazione Italiana ha lavorato bene negli ultimi 10 anni e potete vedere il successo anche dietro a Jannik. Adesso abbiamo un bel gruppo che sta arrivando e siamo felici di questo. La Federazione ha investito molti soldi su di noi e penso che stiano facendo un buon lavoro. Continuano ad evolversi e a supportarci“.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com