Paura per Pedro Pablo Perlaza rapito in Ecuador: si teme c’entrino i Narcos

C’è grande apprensione in Ecuador in merito alle condizioni di Pedro Pablo Perlaza, calciatore 33enne, difensore del Delfin.

Il classe 1991 è stato rapito domenica sera in un quartiere della costa di Esmeraldas, cittadina ecuadoriana nel quale il professionista è nato.

Quattro uomini lo hanno bloccato e portato via a bordo di un auto.

Un vero e proprio sequestro per il terzino destro molto noto in patria: da lì in poi non si sono più avute sue notizie.

“Il caso è già nelle mani dell’Unità anti-sequestri ed estorsioni della polizia, che ha ricevuto una chiamata dalla famiglia di Perlaza”, hanno fatto sapere le autorità: la zona in cui è avvenuto l’episodio risulta essere una delle aree più pericolose del Paese, nel pieno della guerra governativa contro il narcotraffico.

L’accaduto, e non potrebbe essere altrimenti, ha avuto un grande risalto mediatico in Ecuador. Il timore è che il sequestro sia organizzato dai narcos.

Chi è Pedro Pablo Perlaza, ex difensore dell’Ecuador

Perlaza, oggi 33enne è un terzino destro molto noto nel calcio ecuadoriano sia per aver indossato la magli della Tricolor sia per aver giocato nelle migliori società del Paese quali Barcellona, ​​la Lega di Quito o l’Independiente del Valle.

“Dalla Liga Deportiva Universitaria – si legge nella nota del club della capitale – esprimiamo la nostra profonda preoccupazione e solidarietà alla notizia del rapimento del nostro ex giocatore”.

I forti sospetti sul rapimento organizzato da narcotrafficanti

Gli inquirenti non escludono alcuna pista, quella più plausibile (ma al momento solo ipotizzata in attesa di riscontri) scaturisce da considerazioni relative al luogo in cui è avvenuta la sparizione di Perlaza.

In quella bretella di territorio della costa di Esmeraldas (in Ecuador), ritenuta una delle zone più critiche del Paese in questo periodo di grande tensione per la lotta senza quartiere dichiarata dal governo ai cartelli dei narcotrafficanti.

Ed è da questo aspetto, oltre alla consapevolezza che un gesto del genere s’incastri in un disegno criminoso (alzare il tiro e reagire all’azione repressiva delle Istituzioni), che sono iniziate le indagini.

L’Ecuador è diventato uno degli Stati più pericolosi al mondo a causa della guerra che bande locali, alleate con i cartelli messicani di Sinaloa e Jalisco Nueva Generación, fanno allo Stato.

In ballo ci sono i milioni generati dal traffico di droga ma anche da operazione (come rapimenti ed estorsioni) che servono per alimentare la macchina delinquenziale.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

 

 

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