Lazio-Sassuolo, Tudor: “Finiamo nel modo giusto e programmiamo il futuro. Kamada? Vuole restare”

La Lazio domani sera alle ore 20:45 scenderà in campo allo Stadio Olimpico per disputare l’ultima giornata di campionato contro il Sassuolo. Un campionato troppo altalenante quello dei biancocelesti e grazie a mister Tudor i biancocelesti hanno ritrovato quel minimo di continuità che le garantirà l’accesso alle coppe europee. Basta solo un punto per ufficializzare la qualificazione in Europa League. La partita di domani sarà anche l’occasione per rendere omaggio al tecnico Sven Goran Eriksson dopo l’annuncio della sua malattia. Il tecnico croato di tutto questo ha parlato ai giornalisti presenti in conferenza stampa. Di seguito le sue parole:

Ultima sfida stagionale contro il Sassuolo che determinerà la posizione europea dei biancocelesti. Che tipo di Lazio vuole vedere?
“Sarà una partita importante per finire nel miglior modo possibile ed è tutto aperto. Vogliamo finire nel modo giusto facendo una bella gara. Mi aspetto la Lazio migliore contro una squadra già retrocessa. Questo può far sembrare la partita di un certo modo ma io non mi fido. Dobbiamo prepararla al massimo e abbiamo lavorato in quella direzione”. 

L’Atalanta trionfante in Europa League è un po’ un modello per la Lazio arrivare a quel tipo di gioco? Per arrivarci la rosa va rivoluzionata o bastano i tasselli giusti?
“Il calcio di gasperini lo consociamo sono anni che fa bene. L’allenatore e la società hanno fatto un percorso da seguire e che gli ha permesso di avere una squadra di quel livello là e che fa certe partite. E’ un modello che da importanza all’allenatore come centro del progetto appoggiato da persone capaci e di divisione. Questo è un modello da seguire in Italia e nel mondo. Per quanto riguarda a la rosa l’ho detto: c’è gente perfetta, c’è gente che può stare e c’è gente che fa più fatica ma io devo fare i complimenti ai ragazzi perché mi hanno dato tana disponibilità dall’inizio e hanno fatto il massimo. Abbiamo fatto ben fino a questa gara. Dobbiamo finire nel modo giusto poi ci siederemo e faremo programmazione vediamo cosa succede”.

Kamada è la rivelazione della sua gestione. Sta cercando di capire se resta?
“La sua volontà è di rimanere. Si devono vedere in questi giorni con la società e fare questa cosa qua ma la volontà da parte sua c’è. Speriamo di finire il prima possibile”.

La Lazio può arrivare in Europa League ma è mancato qualcosa per fare il salto di qualità vedi Juve, Monza e Inter. Dove può migliorare per la prossima stagione?
“Penso che non è mancato niente anzi, abbiamo fatto buone cose da prima all’ultima gara. Abbiamo vinto tanto e fatte tante buone gare. Poi non si può vincerle tutte, non ci riesce neanche il Manchester City, il bilancio è sportivo, sono contento e fiducioso per il futuro c’è una base buona per fare una buona stagione il prossimo anno”.

Domani ultima gara di Felipe Anderson e forse anche di Luis Alberto. Si riparte da giovani talenti con aratteristiche simili o giocatori diversi?
“Ne discuteremo con il club. Tutti vogliono giocatori forti e giovani. Gli investimenti si fanno anche per programmare una futura rivendita, si sà come funziona in questo lavoro. C’è il business e i risultati. Tutti vogliono giovani fenomeni con prospettiva e che portano subito il risultato. Dobbiamo essere bravi nel creare squadra. E’ una qualità come in tuti i settori: se tu sei bravo a scegliere bene farai una bella stagione, se sbagli avrai un futuro meno buono. La bravura è quella che decide. Si fanno scelte e se l’allenatore bravo si fanno belle cose. Il calcio è semplice. Vediamo se saremo bravi a fare lavoro di mercato nel modo giusto e fare contenti tutti quanti”.

L’Atalanta è un modello perchè mette il mister al centro di tutto e dopo Sassuolo programmerete. In questi due mesi ha sentito di essere al progetto o l’incontro servirà a stabilire questo?
“Mi sono sentito importante da tuti i punti di vista. Perché quando ci siamo parlati all’inizio erano questi gli accordi se no non venivo. La Lazio è stata sempre una società che dà importanza all’allenatore, è una delle ragioni per cui sono venuto qua. Mi sento bene. Penso che abbiamo fatto insieme due mesi e mezzo giusti con il direttore e ora dobbiamo programmare la prossima stagione perchè se si sbaglia dopo si soffre. Io voglio essere importante sulle scelte perché penso che così deve essere e l’appoggio c’è. Mettiamoci al lavoro quando finisce la partita”.

Ultima partita di Felipe Anderson. Ci dice la sua su quello che ha visto in questi due mesi? Se fosse stato per Lei lo avrebbe blindato?
“Pipe voi lo conoscete meglio di me. Quello che ho visto io è un ragazzo che tutti vorrebbero avere in famiglia. Un ragazzo eccezionale, troppo buono dal punto di vista umano. Sorride sempre qualsiasi cosa accada, sono doti rare. Sono valori umani che uno vorrebbe avere sempre nello spogliatoio. Poi a livello calcistico è eccezionale: gioca col destro, col sinistro, gioca la profondità, si mette a destra e a sinistra, etc. ha tante qualità”.

Ha un rimpianto per non essersi giocato fino all’ultimo la Champions? Può migliorare la quadra a livello di approccio e di cattiveria?
“Dal punto di vista mentale è cresciuta abbastanza. L’ultima gara è la dimostrazione perché andare là…ci sta che loro avevano già vinto ma giocavano in casa con la formazione migliore e noi siamo andati là e abbiamo fatto una gara completa e con la mentalità e cattiveria giusta. Questi sono segnali importanti per me perché io ho visto tutte le gare della Lazio e l’andata contro l’inter dove i nerazzurri erano cose dell’altro mondo. Poi nell’arco di 11 gare non possono essere tutte a stesso livello. Alcune abbiamo fatto meno bene, qualche sbaglio è stato fatto ma ora non è importante entrare nei dettagli, bisogna solo imparare in fretta. Dopo un mese è normale che devo ancora scoprire qualcosa dei miei giocatori. E’ una scuola per il futuro”.

Intanto complimenti perché Lei ha media punti notevole pari a Inter e Atalanta. Domani è una partita importante anche per il saluto a Eriksson che allenò il suo amico Alen Boksic. Ha mai sentito parlare da Alen di Eriksson e come lo vede sul piano emotivo e tattico
“Sarà emozionante sicuro. Con Alen ci parlo spesso e mi diceva sempre delle sue doti di persona e allenatore. Sono stati tempi più romantici di questi ma sarà un piacere ed emozionate di sentire le sue parole e trovare le motivazioni su questo per fare una bella gara”.

Lei parla di mentalità ma nei minuti finali la Lazio ha subito gol. Manca concentrazione ancora per arrivare ad essere la sua lazio. è un calo di mentalità?
“Con l’Inter è successo che abbiamo dovuto fare un cambio forzato perché Gila non ce la faceva più dopo essere tornato dall’infortunio e abbiamo dovuto farlo. Sono dettagli che purtroppo succedono a un minuto dalla fine, succede a tutte squadre. Fa parte del calcio. Non penso ci sia qualcosa di particolare da fare.

Sassuolo già retrocesso, Lazio favorita ma non deve cambiare atteggiamento. Cosa la preoccupa del Sassuolo da questo punto di vista?
“Di tutto. E’ una squadra che non merita di essere retrocessa. Non so chi farà giocare se i giovani o meno. Io non mi fido di niente, ho esperienza e ho parlato ai ragazzi di questa cosa qua. Ci sono miliardi di partite che sembravano scontate e invece…io la preparo come una finale perché è giusto così”.

Articolo a cura di Marco Lanari –  Da Formello Michela Catena – Sportpress24.com 

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