Allegri zitto zitto risponde per le rime alla Juventus. Dopo la diffida del club bianconero, l’ormai ex tecnico vincitore della Coppa Italia, aveva 5 giorni di tempo rispondere e cosi ha fatto.
Con la propria ricostruzione dei fatti il tecnico toscano ha negato la versione bianconera, ridimensionando l’accaduto e spogliandosi della colpevolezza che, se ammessa o confermata, potrebbe portare al licenziamento per giusta causa.
L’ex tecnico della Juventus non si sarebbe dunque riconosciuto colpevole di quei comportamenti che hanno causato l’esonero prima del tempo e che di fatto potrebbero portare al licenziamento per giusta causa.
Tale contesa va dunque risolta in Tribunale o almeno tramite legali.
Dopo aver valutato la risposta del tecnico toscano, considerando giustificazioni e ricostruzioni, la Juventus dovrà decidere il passo successivo tra il richiamo e il licenziamento.
L’idea principale è quella di comunicare ad Allegri il licenziamento per giusta causa, interrompendo il contratto del tecnico in essere fino al giugno 2025 di circa 14 milioni di euro lordi.
Epilogo che Allegri non è disposto ad accettare e che affronterà per via legali, aprendo una vertenza presso il tribunale del lavoro, giustizia ordinaria.
In questo caso Allegri potrebbe opporsi per vie legali, con possibile proseguo della questione al Tribunale del lavoro.
La via di mezzo conduce ad un’eventuale mediazione economica per risolvere la l’ormai guerra tra la Juventus e Massimiliano Allegri.
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com