Sei Nazioni, capolavoro Italia: Scozia battuta 31-29 – FOTO

L’Italia di Gonzalo Quesada scrive una delle pagine più belle nella storia del rugby italiano superando una Scozia durissima per 31 a 29 al termine di un match ruvido, fisico, giocato a ritmi elevati per tutti gli 80 minuti di fronte ad uno Stadio Olimpico mai così pieno di gente e di passione vera.

Dopo la prima frazione chiusa sotto per 16 a 22, con gli scozzesi efficaci nel breakdown e nell’uno-contro-uno, nel secondo tempo gli Azzurri tornano in campo motivatissimi.

Più performanti in fase di conquista e nelle letture difensive, arrivando a costruire un +9 che nel finale al cardiopalma ha garantito la vittoria tenendo a distanza il ritorno degli HIghlanders.

Di Brex,  Lynagh e Varney le marcature pesanti italiane, mentre Garbisi firmava un eloquente 5 su 6 dalla piazzola, splendida risposta all’incredibile epilogo di Lille.

Il Tabellino Del Match:

Roma, Stadio Olimpico
GUINNESS SIX NATIONS
Sabato 9 marzo 2024 | kick-off ore 15:15

ITALIA-SCOZIA 31-29 (p.t. 16-22)

Marcatori: PT 1’ c.p. Garbisi (3-0); 6’ m. Fagerson, t. Russell (3-7); 11’ m. Steyn, t. Russell (3-14); 14’ m. Brex, t. Garbisi (10-14); 24’ Russell (10-17); 28’ m. Schoeman, n.t. (10-22); 34’ c.p. Garbisi (13-22); 39’ c.p. Page-Relo (16-22). ST 44’ m. Lynagh, n.t. (21-22); 58’ m. Varney, t. Garbisi (28-22); 73’ c.p. Garbisi (31-22); 79’ m. Skinner, t. Russell (31-29)

Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Louis Lynagh (70’ Federico Mori), 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello (79’ Leonardo Marin), 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo (50’ Stephen Varney), 8 Ross Vintcent, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri (58’ Lorenzo Cannone), 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone (72’ Andrea Zambonin), 3 Simone Ferrari (50’ Giosuè Zilocchi), 2 Giacomo Nicotera (50’ Gianmarco Lucchesi), 1 Danilo Fischetti (58’ Mirco Spagnolo)

A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Mirco Spagnolo, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Andrea Zambonin, 20 Lorenzo Cannone, 21 Stephen Varney, 22 Leonardo Marin, 23 Federico Mori
Head Coach: Gonzalo Quesada

Scozia: 15 Blair Kinghorn, 14 Kyle Steyn, 13 Huw Jones, 12 Cameron Redpath, 11 Duhan van der Merwe, 10 Finn Russell (cc), 9 George Horne (58’ Ali Price), 8 Jack Dempsey, 7 Rory Darge (70’ Jamie Ritchie) (cc), 6 Andy Christie ((58’ Matt Fagerson), 5 Scott Cummings, 4 Grant Gilchrist (69’ Sam Skinner), 3 Zander Fagerson (69’ Millar-Mills), 2 George Turner (58’ Ewan Ashman), 1 Pierre Schoeman (58’ Alec Hepburn)

A disposizione: 16 Ewan Ashman, 17 Alec Hepburn, 18 Elliot Millar-Mills, 19 Sam Skinner, 20 Jamie Ritchie, 21 Matt Fagerson, 22 Ali Price, 23 Kyle Rowe
Head Coach: Gregor Townsend

Arbitro: Angus Gardner (RA)
Assistenti: Karl Dickson e Adam Leal (RFU)
TMO: Marius van der Westhuizen (SARU)

Cartellini: nessuno

Calciatori: Garbisi (ITA) 5/6; Russell (SCO) 4/5; Page-Relo 1/1

Player of the Match: Juan Ignacio Brex (ITA)

Note: giornata soleggiata, terreno di gioco in perfette condizioni, presente in tribuna la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Spettatori 69.800

Sereni, felici, ma con pensieri e parole già proiettate sul turno finale di un Torneo che sabato prossimo a Cardiff potrebbe scrivere un’altra pagina da ricordare per il rugby italiano:

Gonzalo Quesada e Mitch Lamaro si presentano così ai giornalisti nella sala stampa di uno Stadio Olimpico che esternamente continua a ospitare una festa per migliaia di tifosi arrivati da tutto il Paese.

Gonzalo Quesada, head-coach Italia, sulla trasformazione della mentalità in un tempo così limitato dal suo incarico:

Il merito più grande è dei ragazzi, e di tutto lo staff.

Lavoriamo molto, ho passato settimane a convincere i giocatori del loro potenziale, io non ho trasformato niente.

Abbiamo vinto contro una squadra forte, arrivata qui ancora in corsa per giocarsi il successo nel Torneo, e lo abbiamo fatto con un’ottima disciplina difensiva, con tanto cuore e tanto coraggio, ma anche e soprattutto con un gioco strutturato, gestendo bene le scelte nelle zone del campo e a seconda del momento della partita.

Stiamo mantenendo l’identità coraggiosa costruita negli ultimi tempi dalla squadra, ma allo stesso tempo strutturando il nostro gioco con elementi nuovi.

Come allenatore sono naturalmente felicissimo, ma so anche che c’è ancora tanto potenziale inespresso, ed il nostro obiettivo è quello riuscire a farlo quanto prima.

Trovarsi sotto 14 a 3 contro una squadra del livello della Scozia non è stato facile ma non abbiamo mollato mai niente continuando a credere di poterci costruire la nostra partita fino in fondo.

Vedere le lacrime di giocatori e staff è stato qualcosa di molto profondo, dobbiamo fare ancora di più per consolidare conquiste come questa”.

Michele Lamaro, Capitano Italia, sulle 24 fasi difensive nell’ultimo possesso scozzese:

Nel 2013 – ultima vittoria interna degli Azzurri nel Torneo, ndr – avevo 14 anni ed ero allo stadio a festeggiare con tutta la gente.

Devo dire che dal campo quelle fasi sembravano di più, di sicuro aver difeso così lungamente senza commettere un fallo è qualcosa di incredibile, che deve renderci particolarmente orgogliosi per il lavoro fatto”.

GQ sul cambio di inerzia del match nel secondo tempo:

Il segreto per noi dello staff è poter contare su un gruppo di giocatori pazzi, il cui caso più preoccupante è proprio quello del Capitano.

Il livello di impegno è incredibile, stiamo lavorando a qualcosa di complesso e di lungo da costruire, un’identità ed una firma italiana sul nostro gioco, un progetto collettivo, che coinvolge pienamente chi gioca e tutto lo staff.

Però ripeto, io non ho trasformato niente, la Federazione, le Franchigie e tutti i Club che ho visitato sento che stanno condividendo un obiettivo comune sentendosi parte di questo progetto, sta a tutti noi lavorare restando focalizzati su questo, a partire dalla settimana prossima in Galles, dove non intendiamo lasciare nulla di intentato per centrare un altro traguardo importantissimo”.

ML sullo stato d’animo della squadra nell’arco di tutta la partita:

Abbiamo lavorato tanto negli ultimi anni sulla capacità di restare agganciati alla partita anche quando le situazioni non sono quelle sperate.

La differenza alla fine la fa sempre il livello con cui ci si prepara a questo tipo di partite, la tenuta di testa, e noi oggi eravamo con la testa giusta fino alla fine della gara”.

GQ sul fattore-chiave del match, Scozia battuta:

Contro la Scozia è stato difficile scegliere la squadra, le opzioni sono per nostra fortuna tante e quando sono entrati i cambi questo si è dimostrato pienamente.

Dalla prima riunione coi ragazzi a Verona siamo usciti con dei lavori di gruppo e con l’identificazione dei focus del nostro percorso, stiamo rispettando quanto ci siamo impegnati a fare e questo è per tutti noi un segnale molto forte sul piano della consapevolezza”.

GQ su Garbisi ed il nuovo incidente sul tee al momento del primo calcio:

Intanto va detto che almeno oggi lo stadio era aperto, perché farla cadere in uno stadio chiuso è davvero da record mondiale.

Paolo è un leader vero, il suo sorriso dopo la trasformazione che sembrava la replica di quella di Lille è emblematica della forza del suo carattere.

Se considerate come ha gestito al piede alcune situazioni, prendendo spesso decisioni meno comode di quello che avrebbe potuto, questo dà la misura del giocatore e della persona, per noi un punto di riferimento vero”.

ML sulla continuità del rendimento della squadra:

È presto per dire a che punto siamo, il match col Galles potrà darci risposte importanti su questo.

Stasera festeggiamo di sicuro, però è sempre quello che si fa domani a determinare la consistenza di una squadra, non il passato da celebrare, e il nostro domani ora è la strada verso Cardiff”.

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Foto Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

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