Tre anni fa moriva Paolo Rossi, l’eroe del Mundial di Spagna ’82

Rossi é stato l’eroe del Campionato del Mondo in Spagna. Ha vinto tutto, anche il Pallone d’Oro. Morì a causa di un cancro ai polmoni

Sono già passati tre anni da quando Paolo Rossi se ne è andato in silenzio, con il garbo che lo ha sempre contraddistinto nel corso della sua straordinaria carriera. Il 9 dicembre 2020, a poco meno di un mese dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, il più grande di tutti, il calcio ha pianto un altro suo grande protagonista: Paolo “Pablito” Rossi, l’eroe del Mundial di Spagna ’82, quello che regalò il terzo Campionato del Mondo all’Italia.

IL RICORDO DELLA MOGLIE FEDERICA

Federica Cappelletti, la moglie che ha portato avanti il suo ricordo, ha pubblicato un post su Instagram: “Tre anni fa, oggi, pochi minuti alla mezzanotte sarebbe finita. È finita. Tre anni fa, oggi te ne sei andato in silenzio, dopo nove mesi di dolore e di battaglie, tra la sofferenza e la paura.

Siamo stati sempre insieme, fino alla fine. Nel bene e nel male, ricordi? Non ti ho lasciato nemmeno un istante, ho lottato con te, ti ho amato nel profondo e continuo ad amarti così. Sono passati tre lunghi anni ma il mio ricordo è rimasto intatto e oggi rinnova il dolore disumano di tre anni fa.

Tre anni fa, oggi, hai lasciato me e i tuoi figli ma per noi non te ne sei mai andato. Rimani il passato, il presente e il futuro delle nostre emozioni, delle nostre scelte, del nostro cammino. Un’ispirazione, la nostra forza che parte dalla consapevolezza di essere stati tanto amati da te.

Paolo Rossi con la moglie Federica Cappelletti
Paolo Rossi con la moglie Federica Cappelletti

Oggi voglio ringraziarti ancora per avermi regalato la felicità, per avermi amato tanto, per avermi reso la donna che sono, per avermi lasciato tanto di te, per avermi donato la gioia di essere moglie, madre di due splendide figlie, tenere bambine quando te ne sei andato e oggi adolescenti di cui vado sinceramente fiera. Grazie di avermi insegnato la vita. Sei stato immenso ma professavi la semplicità. Le mie parole sono spesso le tue parole. Le mie scelte le tue. Il sorriso dei tuoi figli il tuo sorriso.

Ti ho conosciuto come non avrei mai immaginato e sei diventato il mio tutto. Il nostro tutto. Andare avanti è stato complicato ma mi e ci hai insegnato anche questo. Testa alta, coraggio, determinazione e forza. Me lo ripetevi sempre. L’ho fatto, l’abbiamo fatto. Continuiamo a farlo. Ogni singolo giorno. E tu sei con noi, scolpito nei nostri cuori e nella mente, portando sempre gioia, valori, principi.

Spero tu sia orgoglioso di me, di noi. Grazie Paolo, ancora una volta immenso, unico, insostituibile. Rimani la radice dei nostri alberi. Manchi, tanto. Sempre. Ma come vedi abbiamo continuato a camminare. Come volevi. Ciao amore. Vola alto, questa volta sì, ovunque tu sia ❤️”.

DAL NORD AL SUD I RICORDI DI PABLITO SUI MURALES

Il dolore della famiglia non può essere ovviamente paragonato a quello di chi lo ha tenuto nel cuore per le sue imprese sportive, ma un’intera Nazione non smette di ricordarlo.

Murales di Paolo Rossi
Murales di Paolo Rossi

A tre anni dalla scomparsa, per esempio, sono molti i murales dedicati a lui nella varie regioni d’Italia.

A Vicenza, dove Paolo è diventato Pablito, ce ne sono moltissimi, ma anche in Toscana, la sua terra, in Sicilia, in Piemonte e in Calabria… La perdita, insomma, è stata lievemente mitigata dalla certezza che non è davvero stato dimenticato. Per una volta le intenzioni che vengono espresse nel momento della morte di una persona famosa non sono rimaste frasi vuote. Paolo Rossi c’è sempre. Sui muri, nei pensieri, nei cuori, nei ricordi più belli.

Articolo a cura di Valerio Giuseppe Bellinghieri – Sportpress24.com

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