Verso Lazio-Feyenoord, le parole di Sarri e Provedel

Alle 14 si è tenuta la conferenza stampa pre Lazio-Feyenoord di domani sera: a Formello per rispondere alle domande dei giornalisti, il mister Sarri ed Ivan Provedel: di seguito le loro dichiarazioni.

Parola a Maurizio Sarri:

Sul Feyenoord:

“Quest’anno sono più forti, quindi no. Basiamoci sulla partita di due settimane fa. Giocano con grande intensità, al limite del fallo tattico, e hanno una grande gamba. Dobbiamo muovere palla a grandissima velocità, speriamo che le condizioni del terreno ce lo potranno permettere”.

Riguardo le critiche che la riguardano?

“Non mi importa delle critiche. Mi stanno dicendo che ci sono tante voce che dicono che io vorrei andare via. Se le voci contano più delle mie parole mi girano un pochino. Ho sempre detto il contrario che vorrei chiudere qui la mia carriera. Le difficoltà d’inizio anno non mi fanno cambiare idea, si rimane qui e si combatte”.

Domani serve la vittoria a tutti i costi. Cambia il vostro approccio?

“Sono discorsi da curva, non esistono partite da vincere a tutti i costi. Non diamo per scontati i risultati delle altre partite. Siamo ancora a metà del girone. Partita importantissima nell’economia del girone. Non mi piace sentir dire che è da vincere a tutti i costi. Noi cercheremo di fare la partita anche domani. In questo momento vedono che tutti commentano solo il risultato. Allora perché guardate le partite? Vedete solo il risultato. A Bologna per 75 minuti abbiamo fatto una grande partita, ma non abbiamo concretizzato la mole di lavoro. I nostri attaccanti l’anno scorso a questo punto della stagione erano in totale a 16 gol, quest’anno 5-6, questo ci sta mancando. Non capisco perché stia accadendo, giochiamo allo stesso modo”.

C’è una soluzione?

“A volte non arriviamo a creare la situazione pericolosa, pur creandone i presupposti. L’anno scorso l’attacco dello spazio l’avevamo risolto. Cambio tattico? Dobbiamo stare attenti agli equilibri. Kamada è un giocatore eccezionale, ma si fatica con lui e Luis Alberto insieme, bisognerebbe trovare il modo di supportarli”.

Può essere la gara di Kamada? Luis Alberto è un po’ stanco

“Se sta bene, penso che Luis va dentro. Kamada è preso in considerazione sempre, mi piace ma ho difficoltà a farlo giocare per motivi tattici. Non lo so, ci siamo allenati ieri, ma è stato poco indicativo. Vediamo oggi qual è la situazione globale”.

Perché Cataldi gioca di meno?

“Perché gioca di meno. In allenamento e anche in partita. Lo ho detto a lui anche tranquillamente”.

Teme che la Lazio possa inconsciamente scegliere il derby che il Feyenoord?

“Noi se abbiamo una possibilità di tornare in Europa è il campionato. Giocare in Champions è bellissimo, dobbiamo farla con determinazione ma dobbiamo avere la lucidità di pensare al resto. Chi non va in Champions è nei guai. La Champions è la festa, il lavoro è il campionato”.

Aveva chiesto l’inferno ma a livello di tifo pare che la bolgia non ci sarà…

“Quanti sono sono, spero facciano l’inferno domani”.

Non crede che i terzini siano in difficoltà?

“Non direi, a Bologna Lazzari è stato il più pericoloso. Certo quando abbiamo un destro a sinistra facciamo più difficoltà. Anche se a me piacciono i terzini che sanno difendere. Quelli che attaccano solo non mi piacciono tanto”.

Come procede il rinserimento di Immobile?

“Dobbiamo fare una scelta. O si scarica o si recupera. Io sono per recuperarlo a tutti i costi, perché per noi è troppo importante”.

Ciro è troppo nervoso? Si è visto anche a Bologna

“Ho visto gente più nervosa di lui. Deve trovare più continuità in allenamento e mettere minuti in partita. Un giocatore come lui, da 25 gol in stagione, per noi è una risorsa infinita”.

Parola ad Ivan Provedel:

“La Champions è un sogno che si realizza. La voglio rifare anche il prossimo anno, ma bisogna arrivare nelle prime quattro. Ora intanto mi godo ogni singolo momento e vogliamo andare avanti il più possibile. Il campionato deve darci i punti per tornare in Champions, che a sua volta ci dà la benzina per affrontare la Serie A. Tutti sanno quanto sia importante la partita di domani. Noi dobbiamo solo andare in campo e trascinarci l’uno con l’altro. Spero che il pubblico arrivi allo stadio come arriveremo noi”.

Settimana importante. Come sta la squadra?
“È incazzata. Siamo arrivati da qualche risultato positivo in campionato, ma la brutta prestazione di Rotterdam ci ha fatto arrabbiare molto, per colpa nostra. Stiamo lavorando bene ma non raccogliamo quanto dovremmo. Anche chi gioca meno ci sta dando dentro. Domani dobbiamo andare forte e ribaltarla, poi ci prepariamo al meglio per il derby. Che va preso di petto senza se e senza ma”.

C’è un problema gol alla Lazio. Hai segnato quanto Felipe Anderson e Zaccagni…
“Io vivo tutti i giorni con i ragazzi, purtroppo quando si subisce chi prende gol sono io e quando non si fa gol si pensa ai nostri attaccanti. Non ci stiamo riuscendo, non è andata sempre per il verso giusto. L’unica cosa che non si deve fare è pensare a tutto questo. Serve più cattiveria e determinazione. Quando gli attaccanti si sbloccano, poi vanno da soli…”

C’è un modo per fermare Gimenez?
“Studiamo gli avversari. All’andata non siamo entrati in campo con lo spirito giusto, cosa che sarà più importante domani. In campo ci saranno tanti duelli e tanti episodi che faranno la differenza. Serve la testa e lo spirito”.

Il gol di Bologna? Problemi in difesa?
“Lo abbiamo rivisto. Ci sono state due-tre situazioni al limite dove non siamo stati impeccabili. Stiamo lavorando bene in entrambe le fasi, stiamo subendo poco e paghiamo quel poco che subiamo. A Bologna abbiamo subito un solo tiro in porta, non 10. Serve incastrare le piccole cose e ci stiamo provando”.

Trasmetti grande serenità. Hai qualche rimpianto per essere arrivato qui a 29 anni?
“No, non devo togliermi nessun sassolino. Se voglio, lo farò solo con prestazioni e atteggiamento. Voglio essere un esempio per i miei compagni attraverso il lavoro e ripagare la fiducia che mi dà il mister fin dal primo giorno. Se sono arrivato qui a questa età evidentemente il mio percorso era così”.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

 

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