Mancini, la FIGC non ci sta e la FIFA da ragione a Gravina

Dopo la presentazione pomposa come nuovo CT dall’Arabia Saudita, Roberto Mancini non riesce a placare le polemiche dopo le sue dimissioni e le relative dichiarazioni post lettera indirizzata alla FIGC.

Il Presidente Gabriele Gravina, numero uno della FIGC non ha certo mandato giù l’uscita dell’ormai ex CT della Nazionale d’Italia e minaccia conseguenze.

Quali? Chiedendo un rimborso a Mancini e in soccorso di Gravina ci sarebbe una norma della FIFA, che tutela un qualsiasi voglia club o nazionale.

Le ultime uscite mediatiche di Mancini, post social compresi, non hanno di certo favorito un’uscita ‘ordinata’ dalla nazionale Italiana.

Adesso la federazione sarebbe intenzionata a richiedere un indennizzo; una scelta, facile pure da immaginare, più di principio che economica.

Mancini quindi potrebbe vedersi costretto a bonificare una cifra al suo ex datore di lavoro anche in virtù di una normativa FIFA: ogni allenatore è libero di dimettersi, ma deve prima concordare una modalità d’uscita, pure economica, con il club o la nazionale in questione.

Il contratto di Mancini da CT presentava l’opzione per liberarsi unilateralmente e gratuitamente solo a determinate condizioni, legate al raggiungimento di alcuni risultati sportivi.

Ma la Nazionale, semplicemente, non è andata al Mondiale e non si è ancora nemmeno qualificata per l’Europeo, quindi, secondo la disciplina FIFA, il recesso unilaterale apre lo scenario del risarcimento del danno.

D’altronde, se fosse stata la Figc a mandare a casa il ct, avrebbe dovuto onorare il suo stipendio (4,5 milioni netti a stagione) e pagargli in più un risarcimento. Adesso, visto che è stato Mancini ad andarsene, potrebbe essere lui a pagare.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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