Divorzio in casa rossonera, c’è l’addio con Paolo Maldini

Arriva il comunicato ufficiale della separazione (non consensuale) tra il Milan e Maldini.

Cosi termina la storia dei uno dei protagonisti chiave per il rilancio e i successi seguiti del club rossonero, saluti aspri per l’ormai ex tecnico incolpato di un mercato estivo deludente, salvo un eccezionale Thiaw.

In particolare il tanto acclamato De Ketelaere, la spesa principale, con un investimento di 35 milioni sui circa 55 spesi complessivamente, autore di una stagione deludente, ma anche i malumori della proprietà per un certo disappunto dovuta alla mancanza pressoché totale negli ultimi due anni di player trading, ovvero un mercato quasi inesistente in uscita.

Divergenze tra Maldini e il Milan

Questioni di divergenze, a partire dal budget, fra i 50 e i 60 milioni,  cifra che agli occhi di Maldini appare evidentemente non sufficiente per fare quel salto di qualità che ha chiesto in modo netto.

L’ex capitano è sempre stato chiaro riguardo al suo pensiero: per salire ulteriormente di livello meglio i giocatori pronti rispetto ai talenti potenziali, ovvero investimenti inevitabilmente di una certa consistenza. Banalizzando: spese contro sostenibilità. Due mondi che, oltre certi limiti, non si incontreranno mai.

Lo stesso Maldini a un certo punto si è definito: “garante del progetto”,  Termine all’apparenza banale ma che banale non è quando c’è di mezzo un cognome come il suo che ha fatto la storia del Milan. Un’altra spina è stata l’autonomia in sede di mercato, ovvero libertà di azione – nel rispetto del budget, è chiaro – nella scelta dei profili ritenuti più adatti.

Una libertà che è stata messa nero su bianco nel soffertissimo rinnovo dell’anno scorso arrivato soltanto nelle ultime ore di giugno. Un’autonomia che agli occhi della proprietà non solo non ha portato frutti, ma vanificato l’investimento finanziario del club. Tante, quindi, troppe le divergenze tra le due parti e in fondo il dialogo tra Cardinale e Maldini non è così difficile da immaginare. La cosa davvero complicata, semmai, era prevedere un finale simile.

Il comunicato del Club: “AC Milan annuncia che Paolo Maldini conclude il suo incarico nel Club, con effetto dal 5 giugno 2023. Lo ringraziamo per il suo contributo in questi anni, con il ritorno del Milan in Champions League e con la vittoria dello Scudetto nella stagione 2021/22. Le sue responsabilità saranno assegnate a un gruppo di lavoro integrato che opererà in stretto contatto con il Coach della prima squadra, riportando direttamente all’Amministratore Delegato”.

Addio anche per Massara

Ricky Massara non è più il direttore sportivo del Milan. Adesso la rivoluzione in casa rossonera è completa. Ventiquattro ore dopo l’addio a Paolo Maldini, la società di via Aldo Rossi ha ufficializzato la separazione anche con l’ormai ex ds.

Un annuncio fatto con un breve comunicato: “AC Milan annuncia che Frederic Massara conclude il suo incarico nel Club. Ringraziamo Ricky per il suo contributo al progetto di crescita del Milan in questi anni”.

Come per Maldini, anche per annunciare ufficialmente il divorzio da Massara la proprietà ha scelto di utilizzare pochissime parole di ringraziamento. Dettaglio che sembra confermare la freddezza dei rapporti, la rottura tra le parti e accomuna le posizioni dei due dirigenti tagliati da Gerry Cardinale.

Il futuro di Massara

Dopo quattro anni si conclude così l’esperienza dell’ex attaccante del Pescara al Milan. Il dirigente torinese venne ingaggiato nell’estate 2019 e, insieme a Maldini, ha costruito la formazione che nella stagione 2021-2022 ha vinto lo scudetto. Prima aveva già lavorato a lungo come braccio destro di Walter Sabatini tra Palermo e Roma. In giallorosso ha ricoperto per un breve periodo anche il ruolo di direttore sportivo. Dopo il divorzio dal Milan potrebbe subito tornare in pista a caccia di una nuova avventura. Una delle possibilità potrebbe essere la Juventus con Massimiliano Allegri come primo sponsor. Il tecnico livornese vorrebbe averlo con sé per guidare la rifondazione bianconera, ma la società ha in Cristiano Giuntoli il primo obiettivo e aspetta che il direttore sportivo si liberi dal Napoli. Potrebbe quindi prendere corpo un’altra idea, suggestiva: la Roma. Si tratterebbe di un ritorno e tutto si lega alla posizione del portoghese Tiago Pinto, tutt’altro che salda. Di sicuro con l’ottimo lavoro compiuto in rossonero non sarà difficile trovare un’altra sistemazione.

Foto da Twitter – Articolo a cura di Guglielmi Dario – Sportpress24.c0m

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