Gabriele Gravina intervenuto alla presentazione dell’Associazione italiana “Calciatori sotto tiro” ha raccontato la sua idea rispetto alle sanzioni nel mondo del calcio. Ecco le sue ultime dichiarazioni: “Servono sanzioni più pesanti, non solo da parte nostra ma anche da parte dei giudici. Chi viene individuato dagli organi di polizia per atti di violenza non può cavarsela con un fermo di un’ora o di un giorno e poi con un Daspo. Per noi il Daspo non è più sufficiente, servono sanzioni più forti, che puniscano veramente questi delinquenti. Le norme che abbiamo adottato sono particolarmente efficaci nella lotta al razzismo e alla discriminazione territoriale. Quello che serve ora è una maggiore collaborazione tra protagonisti del mondo del calcio e dello sport attraverso un maggiore e migliore ricorso alla tecnologia. Servono sanzioni più pesanti.
Gabriele Gravina e gli arbitri
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, si è soffermato anche sulla violenza nei confronti degli arbitri. Non si è risparmiato neanche su questo: “Bisogna dire basta a questo tipo di aggressione. Ieri c’è stato un caso di un ragazzo di seconda categoria, per un rigore concesso non si può interrompere la partita per i cori razzisti. Io oggi sono Cissé, tutto il calcio è Cissé e deve combattere questa forma di cultura becera che deve essere espulsa dal nostro sistema. Le norme ci sono”. L’episodio di razzismo in riferimento è accaduto a Loria, in provincia di Treviso dove all’arbitro Mamady Cissé sono stati rivolti molti insulti razzisti. La partita Bessica-Fossalunga è stata interrotta a causa di questo cruento episodio che è arrivato ovunque. Pagine e social completamente inondati da ulteriori ingiurie. Gli episodi di razzismo non sembrano fermarsi all’interno del mondo del calcio. Nello sport l’esempio dovrebbe essere un altro. Siamo speranzosi nel credere che tutto questo un giorno potrà andare a migliorare.
Articolo a cura di Beatrice Bezzi – Sportpress24.com