Sentenza Juventus: minacce a Gravina, alla compagna e al procuratore Chinè

La sentenza Juventus fa parlare e anche tanto. In attesa di leggere le motivazioni da parte della Procura dopo aver inflitto il -15 alla società bianconera, si fanno sempre più pesanti minacce e insulti nei confronti di chi ha preso la tanto chiacchierata decisione.

SULLA SENTENZA “JUVENTUS” SI STA ESAGERANDO

Infatti via social, dopo la pubblicazione della sentenza sui bianconeri, si stanno prendendo di mira il procuratore della Federcalcio, Giuseppe Chinè, il presidente Gabriele Gravina e la sua compagna, Francisca Ibarra, cui è stata anche attribuita una falsa storia Instagram dove campeggiava il -15 con il logo della società bianconera.

Per tutti questi casi – apprende l’Ansa – è in corso la segnalazione alle autorità competenti. Dalla Figc filtra “sdegno per gli insulti e le minacce”, nonché “solidarietà ai destinatari di queste aggressioni social”.

Intanto i legali della Juventus, Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa sono pronti a dar battaglia dopo la stangata arrivata dalla Corte d’Appello della Federcalcio. Ma bisognerà aspettare.

Nei prossimi dieci giorni sono attese le motivazioni che hanno portato la Corte ad emettere la sentenza. Poi la Juventus avrà trenta giorni di tempo per ricorrere al Collegio di Garanzia presso il Coni, che dovrà valutare la legittimità della sentenza.

Non potrà modificare la penalizzazione, né aumentandola né diminuendola, ma in caso di vizi di forma o violazioni potrebbe rimandare tutto indietro alla Corte d’Appello federale, che deciderà se confermare i 15 punti di penalizzazione o revocarli.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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