Il Giudice Sportivo attacca la Lazio ma sorvola sui fatti di Bergamo

Come riferisce la Gazzetta dello Sport, molto attenta quando si tratta di Lazio, il Giudice sportivo ha chiesto un’istruttoria rapida alla Procura della Figc, per quanto riguarda presunti cori antisemiti da parte dei tifosi biancocelesti al termine del Derby di domenica sera contro la Roma. Da quello che scrive la pagina rosa, gli ispettori hanno infatti sentito tutto scrivendo l’accaduto nel referto.

Usiamo sempre il condizionale perchè sia in televisione che anche i presenti allo Stadio Olimpico non hanno memoria di questo accaduto, se non i tifosi giallorossi e la Stampa al seguito che non hanno sicuramente digerito la pesante sconfitta sul campo.

Ci meraviglia come il Giudice Sportivo sia stato celere a prendere in mano la situazione, quando invece nulla ha fatto in occasione di Atalanta-Napoli quando i tifosi bergamaschi hanno inveito contro la città partenopea, Maradona e San Gennaro. 

La Società Biancoceleste ha diramato un Comunicato Ufficiale in risposta alla accuse ricevute e prendendo le distanze da eventuali simili episodi : 

Con riferimento alla decisione assunta dal Giudice Sportivo, il quale ha chiesto un’istruttoria rapida alla Procura della FIGC rispetto a presunti cori antisemiti ieri allo Stadio Olimpico di Roma, la Società Sportiva Lazio dichiara quanto segue.

La Società Sportiva Lazio ha sempre condannato con la massima fermezza ogni espressione di antisemitismo e di razzismo che si manifestano ormai nella quasi totalità delle partite e in tutti gli stadi d’Italia. Non fanno parte della nostra cultura e non rappresentano la nostra tifoseria. Lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole, e continueremo a sostenerlo con forza.

Ci preme sottolineare che i nostri tesserati si sono recati sotto la curva al termine di Roma-Lazio per ringraziare i tifosi del sostegno e gioire per una vittoria meritata, non certo per legittimare eventuali cori di alcuni gruppi, neppure compresi e certamente non condivisi.

Comportamenti simili nulla hanno a che vedere con lo sport nè con il comune senso civico. Davanti a queste manifestazioni di ignoranza la Società Sportiva Lazio starà sempre dalla parte opposta: quella del rispetto delle persone, della loro cultura, della loro etnia, della loro fede e della loro dignità.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

Translate »