La CGIL annuncia un Sindacato per gli arbitri.
Lo ha annunciato la stessa CGIL, la quale ha dichiarato una sezione dedicata all’interno della Slc, sezione lavoratori della comunicazione, e aprendo scenari inediti di rivendicazioni e tutele future da parte dei direttori di gara.
L’iniziativa si rivolge agli arbitri di tutte le discipline, solo il calcio ne conta 33.000, in particolar modo ai più giovani. Stando a quanto riporta il sindacato, la sezione conta già degli iscritti.
LE PAROLE DELLA SEGRETARIA NAZIONALE SABINA DI MARCO
“Non è più accettabile che l’arbitro, figura centrale dello sport, spesso esposto a rischi fisici e verbali, operi senza tutele e riconoscimento adeguati”.
SEGRETARIO GENERALE SLC RICCARDO SACCONE
“Lo scopo è quello di assicurare un lavoro sicuro, dignitoso e regolamentato a tutti gli arbitri, a partire dai più giovani”.
Ad oggi, infatti, l’arbitro è riconosciuto come lavoratore dal decreto legislativo 36 del 2021, la cosiddetta legge sul lavoro sportivo, pur restando di fatto escluso, sottolinea la Cgil, dai diritti garantiti ad altre categorie.
In assenza di un contratto collettivo e della disciplina del ruolo, dei compensi e della sicurezza, si moltiplicano situazioni di precarietà e forte disagio, dalla mancanza di versamenti previdenziali e assicurativi, all’assenza di protezione legale in caso di aggressioni o incidenti.
DICHIARAZIONI CGIL
“Tra le rivendicazioni più urgenti ci sono minimi salariali dignitosi, copertura Inail e previdenziale, riconoscimento dell’attività come lavoro a tutti gli effetti, tutela contro le violenze fisiche e verbali, formazione continua e valorizzazione dei percorsi formativi”.
Per il sindacato arbitri, si tratta di obiettivi da raggiungere facendo leva “sull’articolo 33 della Costituzione che promuove il valore educativo e sociale dell’attività sportiva”.
“È tempo che chi fa rispettare le regole le veda finalmente riconosciute”.
“Lo spirito della campagna referendaria della Cgil, in quanto rafforza la rappresentanza collettiva dei diritti e il ruolo fondante di lavoratrici e lavoratori nella società”.
Ok il sindacato, ok la tutela degli arbitri, ma chi tutela i consumatori, i tifosi che molte delle volte sono vittime loro stessi degli errori arbitrali?
Chi tutela la passione che viene alcune volte minata dall’arroganza di chi scende in campo per guidare e giudicare in maniera equa e ‘pulita’ e che invece determina eventuali episodi senza diritto di replica?
Chissà se la CGIL si impegnerà anche in questa tutela…
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com