Verso Roma-Leicester, Mourinho: “Chiedo ai tifosi di giocare con noi, non di fare gli spettatori”. Cristante: “Futuro? Penso solo a domani”

José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Roma e Leicester valida per la semifinale di ritorno di Conference League.

Dopo l’1-1 dell’andata, all’Olimpico si deciderà la finalista che sfiderà la vincitrice tra Marsiglia e Feyenoord (2-3). Pochi cambi di formazione per lo Special One, tranne per Mkhitaryan che resterà fuori altri 15 giorni.

Nella conferenza stampa è intervenuto anche insieme a Cristante, che in questi giorni discuterà con la società per il rinnovo del contratto.

Di seguito le sue parole.

MOURINHO

LA CONFERENZA STAMPA

Il Leicester ha fatto molti cambi e loro non hanno obiettivi in campionato. Che peso può avere? “Spero nessuno però l’analisi che hai fatto è ovvia. Sono stato nella stessa situazione, se non hai possibilità in campionato e hai una competizione europea, il focus diventa quella. Anche se questa non è la loro coppa perché era l’Europa League, è un modo per giocare in Europa la prossima stagione. È normale che hanno fatto riposare tanti giocatori. Noi non possiamo farlo e dobbiamo giocare fino all’ultima partita di campionato per cercare di finire in una posizione europea. Spero che l’aspetto emozionale possa mettere i miei in uno stato di calma altissimo che possa aiutare la squadra a vincere”.

Complimenti per l’anniversario con la Roma. “Di cosa? (Ride ndr)”.

Come si sostituisce un giocatore come Mkhitaryan? “Noi non abbiamo un altro come lui, ci sono squadre top che hanno due giocatori simili in ogni posizione. Sono squadre che non soffrono le assenze. Noi non abbiamo un ricambio a Mkhitaryan, non c’è la possibilità di fare lo stesso con altri calciatori. Ma l’obiettivo non cambia, vogliamo andare in finale. Non mi stanco mai di ripetere che domani saranno 14 giornate di Conference. Abbiamo iniziato in Turchia è l’ultima in Inghilterra. Abbiamo giocato giovedì e domenica in campionato ma siamo qui come squadra. Non c’è Mkhitaryan ma andiamo a combattere”.

Che cosa ne pena della squadra di Rodgers? “Quello che sta facendo il Leicester è fantastico, dopo la vittoria della Premier il modo in cui è cresciuto il club in ogni livello è fantastico. Congratulazioni a tutti. Rodgers non mi sorprende, la gente dimentica cosa abbia fatto al Liverpool con molte meno risorse che il Liverpool ha ora. La gente non si concentra sul campionato scozzese, ma anche lì è stato fantastico. Spero che domani vada bene per noi e non per loro”.

Come arriva a questa partita il Leicester? “Onestamente vincere al Leicester significa più di vincere titoli al Chelsea, al Manchester United. A parte le battute, certamente vuole vincere. Soprattutto perché è l’unico modo per raggiungere una competizione europea l’anno prossimo. L’unico modo per farlo è vincere la Conference”.

Quali sono le sue emozioni nel giocare una partita così importante in uno stadio pieno? “Non c’è dubbio che l’empatia creata tra di noi con i tifosi è qualcosa di fantastico. Stiamo insieme da 10 mesi con momenti belli e meno belli. Siamo stati insieme con empatia e arriviamo in un momento dove si giocano all’Olimpico le ultime due gare della stagione. Domani in Conference e tra due settimane con il Venezia. Sarebbe bello festeggiare questa empatia che rimane al di là dei risultati. Però meritiamo tutti di finire bene queste due gare in casa. Quello che dico ai tifosi è che giochiamo per noi ma anche tanto per loro. Mi piacerebbe che loro giocassero la gara con noi. Si può stare allo stadio a fare lo spettatore, con 70mila spettatori non ci si fa nulla. Se tutti vogliono giocare è diverso. Chiediamo di non venire allo stadio a vedere la partita ma di giocarla con noi”.

Ma lei quanto è ambizioso di vincere? “È la stessa in ogni partita. Voglio vincere sempre la prossima partita e la prossima è una semifinale ancora di più. Perché ti dà il diritto di giocare una finale. Non è solo il prossimo match, ma una speciale partita. La loro corsa è stata in Europa League, mentre la nostra corsa è stata in Conference, ed è stata davvero difficile, sono 14 partite e abbiamo la possibilità di andare in finale, dobbiamo giocare al nostro massimo livello per meritare la finale”.

Si sta divertendo nel progetto Roma? “Mi sto divertendo molto, sono felice ogni giorno di vedere al centro sportivo e non posso negarlo. Voglio di più? Sì. Voglio che la prossima stagione pensiamo in modo più grande? Sì. Ma conoscevo il progetto, cerco di dare tutto quello che ho e amo lavorare con la gente qui. Credo che meritiamo finire la stagione con qualcosa da celebrare, un trofeo sarebbe fantastico. Finire in una posizione che ci consente di giocare in Europa è anche positivo. Domani è un altro grande passo, non dimentico e non nego che giochiamo contro una buona squadra ma lo siamo anche noi”.

Rodgers ha parlato di té e non di vino… “Se vuole il tè, avrà il tè”.

Il Leicester ha qualche difetto. A centrocampo ci sono due chance: Oliveira o Veretout. Che momento stanno vivendo? “Non c’è un giocatore che sostituisce Mkhitaryan con le stesse caratteristiche. Sai che abbiamo due giocatori diversi non c’è tanto da fare. Giochiamo come squadra e cercheremo di nascondere i problemi che noi abbiamo. Non siamo perfetti, cercheremo di esplorare i problemi dei nostri avversari. Giocheremo come squadra, Oliveira e Veretout sono in condizione di dare tutto. Domani è possibile vincere ma solo se tutti noi siamo al massimo livello. O Sergio o Veretout o qualcun altro ci vorranno aiutare”.

Che partita si aspetta tecnicamente? “E’ sempre difficile dire quello che la partita sarà. A volte vuoi una gara e poi te ne esce un’altra. Vorrei un match come quello di Leicester dove Rui Patricio ha fatto una parata in 90’. Questo sarebbe importante per noi. Il pubblico ci aiuterà se vuole giocare. Noi come squadra dobbiamo avere la maturità e l’intelligenza di gioco per gestire le emozioni. Questo è importante per noi”.

Lei è abituato a queste sfide. Il presidente come si avvicina alla gara vi siete parlati? “Il presidente e i suoi figli mi conoscono un po’ e sanno che prima della partita la mia vita sono io, i miei assistenti e i miei giocatori. Non mi piace stare con altre persone. Non vorrei neanche fare la conferenza stampa con voi ma sono obbligato. Conosco molto bene loro, sono innamorati del club, della gente ma anche del calcio. E la gente che ama questo sport sa che è la natura del calcio arrivare a questi momenti. Rispetto per la privacy come squadra e per la concentrazione. Però capisco che dalle loro parti esiste questa diversità dell’approccio. Sono contento di giocarmi una finale con uno stadio pieno. Se la nostra gente vuole giocare farà la differenza”.

A SKY

Che sensazioni avete? “Arriviamo carichi e da una bella partita in casa loro. Sappiamo che abbiamo lo stadio peino a spingerci. Lo abbiamo sempre detto che l’obiettivo era la finale di Conference e vogliamo are il 100% per prendercela”.

Lei ha vinto tutto 25 trofei. L piazza non vince da 14 anni, cosa significa questi 90 min ?

Per me è importante sempre la partita che non ho mai vinto, cioè la prossima. La partita che non ho mai giocato, cioè la prossima. La prossima partita significa sempre tutto. Questo non cambia e non cambierà mai però è anche una semifinale europea. E’ una partita che può portare il mio club ad una finale europea. Questo gli fa prendere più significato ma è solo una partita che vogliamo vincere”.

L’adrenalina è superiore all’eventuale stanchezza? cosa deve avere la roma di più del Leicester? Una semifinale è una semifinale, specie dopo una pareggio ora che i gol fuori casa non hanno significato. Si gioca una partita, una partita secca. Ho detto che per noi è una finale che si gioca a Roma. Il vantaggio loro, l’ho già provato quando ero in europa league con il manchester United, quando riposavo per giocare in Europa. Loro hanno fatto questo, noi non abbiamo potuto. Tra il quinto e l’ottavo posto è questione di un punto. Loro hanno una squadra piena di talenti però noi siamo una squadra forte e vogliamo vincere. Sembra facile da dire ma è più difficile da fare”.

Un anno fa l’ufficialità del suo arrivo quando nessuno se lo aspettava. Si aspettava che questa luna di miele sarebbe stata ancora così forte e intensa a distanza di un anno? “Fai passare qualche settimana in più e dopo ne riparliamo”.

Domani ci saranno 70 mila spettatori e di grandi stadi ne ha visti. Si percepisce il respirto dello stadio in queste occasioni? “Dico sempre che si può andare allo stadio a guardare la partita o a giocare la partita. Se la gente va allo stadio a vedere la partita, se hai 7mila o 70 mila persone è lo stesso, non si senti questo respiro. Se la gente va allo stadio a giocare invece si sente molto. Contro il Bodo li abbiamo sentiti e non abbiamo giocato 11 contro 11. L’ultima partita invece è stata 11 contro 11 tranne qualcuno in Curva Sud, ma il resto delo stadio non ha giocato con noi. Se domani vogliono fare la differenza dovranno giocare con noi e questo lo spero”.

CRISTANTE

LA CONFERENZA STAMPA

Analizzando la gara ella gara d’andata quando avete abbassato il livello d’intensità vi sono venuti sopra. Loro si sono riposati nell’ultima gara, la difficoltà sarà tenere lo stesso ritmo per 90’? “E’ chiaro che la stanchezza si fa sentire e le gare diventano difficili ma in una partita così importante in casa si può anche andare un po’ sopra la stanchezza e stare al 100% fino al 90’. La stanchezza arriverà il giorno dopo”.

Il calcio italiano non vince dal 2010, sentite questa responsabilità e come state emotivamente? “Siamo carichi, siamo l’ultima squadra italiana rimasta nelle competizioni europee. Vogliamo andare avanti e vincere la coppa. Vogliamo entrare e giocare al 100% e poi si vedrà. Dobbiamo stare 90’ al massimo”.

Oggi è passato un anno dall’annuncio di Mourinho. Ti ricordi le tu sensazioni di quel giorno e cosa ha portato il mister? “Sono rimasto stupito perché non sapevamo nulla. Eravamo contenti perché è un onore essere allenati da Mourinho. Ha portato mentalità, ha vinto ovunque e ci ha portato questa mentalità forte e di vittoria. Domani dovremmo far valere queste sue caratteristiche”.

Qual è la tua posizione per il futuro? “Penso solo alla gara di domani, abbiamo una semifinale da fare in casa, le ultime gare in campionato e speriamo una finale. Dopo ci sarà tempo per vedere tutto”.

Cosa può significare giocare con 70mila persone? “Giocare a Roma con lo stadio pieno con il calore del tifo romano ti aiuta. Giochiamo per loro e vogliamo fare bene perché lo meritano. Lo stadio pieno ci carica e ci può dare la marcia in più”.

In questa stagione hai avuto una flessione nel rendimento. C’è stato un motivo in particolare? “Penso che la stagione è lunga, abbiamo fatto 50 partite. Se si fanno tutte a livelli altissimi può succedere che vari fattori possano influire sulle prestazioni”.

Negli ultimi anni hai cambiato totalmente ruolo. Ti ha aiutato fare il difensore centrale? “Giocando in diverse zone del campo poi tirando le somme si riesce ad avere una maggiore conoscenza di tutto il campo e hai una maggiore soluzione senza pensarci troppo”.

E’ la terza semifinale europea nelle ultime stagioni. Quanto è differente sta volta? “Quest’anno si arriva in maniera differente e arriviamo con una testa diversa. Giochiamo la seconda casa con un risultato di parità. Basta vincere con un gol senza fare imprese. Siamo concentrati, carichi e vogliamo andare in finale. Avremo 70mila persone a spingerci e vogliamo farcela”.

A SKY

È una partita che può indirizzare la vostra stagione. Che sensazioni avete, come ci arrivate? “Arriviamo carichi e da una bella partita in casa loro. Sappiamo che abbiamo lo stadio pieno a spingerci. Da inizio stagione abbiamo detto che l’obiettivo era la finale di Conference e vogliamo dare il 100% per prendercela”.

Loro si sono riposati in campionato e stanno pensando solo alla Conference League. Qual è la loro forza? “Può aiutare il fatto di aver risposato in campionato però è una semifinale ed è una partita importante. Non stiamo a vedere questi dettagli. Andiamo lì al 100% per prenderci la finale”.

Come hai fatto a diventare un intoccabile di Mourinho? “Giocando bene spero. Abbiamo fatto tante partite e siamo ancora in corsa per l’Europa League e per la finale di Conference. È stata una stagione lunga e difficile ma credo che abbiamo fatto una buona stagione e sarebbe bello coronarla con una competizione così importante”.

Come hai fatto a capovolgere la direzione del tuo futuro. Ora c’è una necessità forte di farti rimanere a Roma. “Penso che non ci siano tante storie. Penso che conti solo la partita e nient’altro, è troppo importante per pensare al resto. C’è un finale di stagione da fare alla grande e la testa è tutta lì”.

Mourinho ha detto ai tifosi di giocare la partita con voi. Cambia tanto questa differenza. “Cambia tanto ma loro ci hanno sempre aiutato tanto anche in trasferta non sono mai mancati. Se verranno allo stadio a giocare la partita con noi sarà davvero una spinta in più che ci può dare tanto”.

Foto in Copertina da Twitter – Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

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