Ancelotti: “Juventus esperienza negativa. Il futuro? Mi piacerebbe insegnare calcio”

Oggi si giocherà il primo atto della semifinale di Champions League tra Manchester City e Real Madrid. Gli uomini di Guardiola vogliono battere i blancos per raggiungere la seconda finale consecutiva, ma dovranno scontrarsi con la corazzata di Ancelotti che ha già vinto la Liga ed eliminato i campioni in carica del Chelsea. Proprio il tecnico madridista ha rilasciato quest’oggi un’intervista al programma TV “Universo Valdano”, nel quale ha ripercorso alcune tappe della sua carriera, proiettandosi però, anche sul futuro. “Alla Juventus mi odiavano per il mio passato milanista. Nel complesso, non è stata una grande esperienza, anche se la società è di livello e ho imparato tanto in quegli anni. Calciopoli, a mio avviso, è stato positivo perché ha permesso al calcio italiano di essere ripulito”. Il tecnico romagnolo ha poi parlato dei suoi anni migliori tra campo e panchina, ovvero la doppia esperienza al Milan, nel quale sia da giocatore che da allenatore ha vinto tutto, apponendo pesantemente il suo timbro sulla presidenza Berlusconi. “Mi diceva molte volte di giocare con tre attaccanti: Shevchenko, Kakà e Inzaghi, in quel periodo girava voce che mi dettasse le formazioni, ma non è mai stato così”. L’ultima squadra allenata in Italia in ordine cronologico da Ancelotti è il Napoli. “Una città stupenda, spesso dopo l’allenamento andavo a Capri a cenare. Nel complesso non ho mai avuto grossi problemi, solo un’incomprensione per un ritiro che io non volevo”. Infine, l’allenatore ha parlato della sua futura vita lontano dalle panchine. “Vorrei insegnare nelle università, mi piacerebbe ricevere un attestato dalla UEFA e confrontarmi con la gente per vedere quanto conoscono il calcio. Oltre a questo, in generale desidererei passare più tempo con mia moglie e godermi i miei cinque nipoti”.

Immagine da web – Articolo a cura di Daniele Locuratolo – Sportpress24.com

Translate »