Doping ai giochi olimpici: il caso Valieva

Il caso Valieva tiene banco in queste Olimpiadi Di Pechino. Non si placano le polemiche per la 15enne russa trovata positiva.

Il Comitato Olimpico Russo ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che la quindicenne pattinatrice russa ha il diritto di competere in tutte le gare. Il controllo antidoping, che ha definito la positività della Valieva, è stato effettuato prima dei giochi, pertanto, l’atleta russa non deve essere soggetta a revisione automatica.

Il ROC ha messo a disposizione della Valieva un pool di avvocati per dare, alla pattinatrice, il diritto di allenarsi e competere, sino a quando la Corte arbitrale dello sport non deciderà diversamente. Il portavoce del Cremlino Peskov ha voluto dar manforte al ROC dichiarando: “lo scandalo è stato sollevato da gente che non ha alcuna informazione. Tutti hanno cominciato ad ululare in tutte le direzioni senza essere a conoscenza della situazione. Tutti hanno sentito quello che il cio ha detto, per noi non c’è motivo di aggiungere altro. Seguiamo le indicazioni del cio e ad i nostri atleti, Valieva compresa, Di continuare a vincere medaglie d’oro.”

Dal canto suo il CIO, tramite il proprio portavoce ha fatto sapere che:” Questi casi devono essere perseguiti e trattati adeguatamente con un giusto processo. L’agenzia antidoping russa ha revocato la sospensione e contro tale sospensione, il CIO ha fatto appello al TAS. Per il CIO c’è la necessità di un giusto processo.”

Articolo a cura di Massimiliano Vienna – SportPress24

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