Verso Fiorentina-Lazio, Italiano: “Vlahovic? Abbiamo perso un calciatore importante, ma il gruppo è unito”

Alla vigilia del match contro la Lazio allo Stadio Artemio Franchi, il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Italiano, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida. Di seguito le sue parole.

LA CONFERENZA STAMPA

CABRAL E PIATEK“Sono entrambi giocatori di livello assoluto, sono due attaccanti puri. Piatek è un grande uomo d’area. Ad Arthur essendo brasiliano piace anche venir fuori e legare il gioco. Poi abbiamo visto che è capace di far gol in tutti i modi. In questo momento partono entrambi alla pari, chi sta bene, chi è più veloce a capire tutto ciò che chiediamo può avere più possibilità dell’altro. Però diamo tempo a entrambi, anche se Piatek è qui da qualche settimana. Arrivano da un sistema diverso, da un modo di giocare totalmente diverso. Con calma ma non troppa: dobbiamo cercare ad avere finalizzatori di quello che stiamo riuscendo a creare, abbiamo bisogno del loro guizzo. Abbiamo perso chi finalizzava questo gioco, ora però abbiamo due ragazzi che hanno voglia di mettersi in mostra e aiutare la squadra, sono convinto possano darci tanto”.

SULLA LAZIO. “Tutte le partite sono importanti, questa particolarmente perché dopo le soste sono sempre partite con incognite enormi. Abbiamo fatto 15 giorni con 13-14 elementi e non è semplice. I nazionali sono arrivati ieri. Non sono alibi, però ogni volta quando si sta tanto fermi è un bel rebus. Speriamo di non commettere gli errori commessi in precedenza. Speriamo di mettere in difficoltà la Lazio: è una delle più forti del campionato, è allenata benissimo, ha giocatori che ti puniscono da un momento all’altro se non sei concentrato. Però se dovessimo riuscire a portare a casa questa partita sarebbe davvero tanta roba. Giochiamo in casa, dove ultimamente riusciamo a esprimerci in maniera eccellente. Speriamo di continuare”.

SULL’ASSENZA DI VLAHOVIC. “Chi somiglia più a Vlahovic come ‘regista offensivo’? Sin dal ritiro abbiamo dovuto lavorare un bel po’ con Vlahovic, cercando di mettergli dentro qualche meccanismo che ancora non aveva. Questo sono convinto che accadrà anche con i nuovi arrivati: qualche situazione a cui non sono abituati, qualche concetto nuovo. Cercheremo di metterli nelle condizioni di entrare nei meccanismi, ma anche loro dovranno velocemente dare una mano a tutta la squadra, adattarsi velocemente fa trarre vantaggio a tutta la Fiorentina. Per caratteristiche, chi può somigliare di più a Vlahovic è Cabral: gli piace di più uscire e venire a legare il gioco. Piatek è stato preso per avere un’alternativa nel momento in cui hai il dominio delle gare e hai bisogno di riempire l’area di rigore, con un attaccante che si muove molto bene negli ultimi 16 metri  per sfruttare situazioni su palla inattiva”.

SU COME STA PIATEK. “Non è stato bene, ha fatto gli ultimi due allenamenti quindi dobbiamo valutare anche questo. C’è lui, c’è Arthur, dobbiamo cercare di fare le scelte migliori. In questo momento vedo grande disponibilità da parte loro e voglia di entrare subito in sintonia coi compagni. Vediamo per domani, sono convinto che entrambi daranno l’anima”.

SU COME STA LA SQUADRA DOPO LA CESSIONE DI VLAHOVIC. “La squadra è convinta del lavoro che si sta facendo. Fa progressi di settimana in settimana. Sa che lavorando in un certo modo ci si possono togliere grandi soddisfazioni. Inutile nasconderlo: abbiamo perso un compagno di squadra, un calciatore importante, chi fino a quel momento finalizzava in maniera concreta il nostro gioco. Però si va avanti: il nostro è un gruppo unitissimo. Abbiamo lavorato bene, dobbiamo andare ad attaccare ogni partita con grande ferocia. Non c’è nessun problema: il gruppo è sempre stato unito e ha sempre dimostrato ciò, anche nelle esultanze che vedete. Sono arrivati due giocatori forti ed entrano in una struttura che sono convinto sia quella che ha retto i 36 punti della Fiorentina e i quarti di Coppa Italia”.

LA CESSIONE DI VLAHOVIC. “Ho sempre detto che ero estraneo a questa situazione. Era una questione personale, che andava avanti già da tanto tempo. Si è conclusa in questo modo, e io posso solamente cercare di non far rimpiangere chi è andato via. I due arrivati a vederli lavorare mi danno grandissima fiducia: sanno che devono dare tantissimo alla causa in una piazza straordinaria. Ma soprattutto, in una squadra in cui le cose fino ad oggi stanno andando molto bene. Per il resto tutto è tranquillo, tutto è a posto”.

SUGLI ESTERNI CHE SEGNANO POCO E GONZALEZ. “Per me gli esterni sono due attaccanti, insieme alla punta centrale. Ad oggi le percentuali al gol non sono tantissime, però abbiamo sempre creato tante situazioni da gol, mi auguro si possa incrementare questa percentuale per quanto riguarda i cinque esterni che abbiamo. Sono in grado di essere più incisivi. Sono tutti in grande crescita. Gonzalez è arrivato ieri un po’ acciaccato, ma sembra non sia nulla di particolare. Oggi faremo la rifinitura, penso stia bene quindi è a disposizione”.

SU COMMISSO. “Ho parlato col presidente, abbiamo fatto una chiacchierata. Era molto disteso, come sempre quando parla con noi. So che ha parlato anche col capitano. Come sempre mostra grandissima vicinanza e grande carica. Non ci siamo detti altro se non voler continuare su questa strada. Per quanto mi riguarda l’ho visto carico, ci ha spronato a dare il massimo, come già stiamo facendo perché è contento della squadra”.

AMRABAT VICE TORREIRA. “La coppia lì in mezzo è questa. Sono loro che dovranno da qui alla fine prendersi al responsabilità di essere il playmaker di questa squadra. Per me Amrabat, con caratteristiche diverse, può farlo. Anche nel girone d’andata ha dato sempre una grandissima mano quando è stato chiamato in causa, soprattutto a partita in corso. Con la sua fisicità, la sua corsa e con la sua abilità nel recuperare palloni. Deve velocizzare un po’ la trasmissione della palla e giocare di più in verticale, però col lavoro si migliora. Anche lui dà grossa disponibilità ogni giorno e sono convinto che crescerà tanto”.

TRADITO DALLA PARTENZA DI VLAHOVIC?. “No. Io ho sempre detto che col ragazzo parlavo solo di questioni di campo e mai di tutte le sue vicende con la società”.

SU SOTTIL. “È una questione di convinzione: nel momento in cui ti convinci che puoi essere decisivo e puoi far gol in qualsiasi momento i numeri e le percentuali crescono. A Cagliari ha fatto un gran gol, ma è un gol nelle sue corde. In questo girone d’andata ha avuto tantissime situazioni, così come le hanno avute Gonzalez, Callejon e Saponara. E sono sicuro che le avrà anche Ikoné, che è molto bravo nell’uno contro uno. I rifornimenti arrivano, dipende dalla loro voglia di incidere. Sottil comunque è in grande crescita come gli altri quattro,

SULLA SINTONIA CON LA FIORENTINA. “Ho sentito le parole del direttore Pradè e le sposo in pieno. Sono sei mesi che lavoriamo, stiamo ottenendo risultati importanti e ci stiamo conoscendo sempre meglio. A Firenze personalmente mi trovo troppo bene, sono felicissimo di lavorare in quest’ambiente. In futuro vedremo come si evolverà la situazione”.

CHI È IL RIGORISTA ORA. “Abbiamo tre-quattro rigoristi, durante la gara chi si sente di batterlo può farlo, non mi metto a discutere su questo. Cabral è rigorista, Piatek è rigorista, Biraghi a parte l’ultimo rigore (in cui è stato anche sfortunato) li batte bene. Sia Cabral e Piatek battono molto bene i rigori, sono molto freddi. Abbiamo tanti tiratori, possiamo stare tranquilli”.

Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

Translate »