Facciamo il punto: la Roma di Mou è certezza o bluff?

21 giornate, 9 ko, e la vittoria che manca da 3 turni in casa Roma.

La prestazione di ieri contro la Juventus fa presagire una cosa: poco si può migliorare in questo 2022, bisogna solo sperare nella prossima stagione e credere nel progetto in crescita di Mourinho.

Passare da 3-1 e 4-3 in 7 minuti non è accettabile, serviva più personalità e una mentalità diversa. E in questo rientra anche Mourinho, la squadra si è addormentata pensando di avere ormai la vittoria in tasta, e lo Special One ha sbagliato anche qualcosa nelle sostituzioni.

La difesa giallorossa è sempre in difficoltà, nonostante il modulo scelto per la sfida di ieri (4-2-3-1) faceva ben sperare in un atteggiamento più aggressivo e dinamico.

Qualcosa bisogna cambiare, e per questo Mou ha chiesto per la sessione di mercato di ora e di giugno due cose fondamentali per la rosa: personalità e qualità. Il primo acquisto è stato Maitland-Niles, un’alternativa a Karsdorp, il secondo sarà Sergio Oliveira, che sta per arrivare.

Il ko di Spinazzola non ha di certo aiutato, e Abraham che ha preso il posto di Dzeko nella scorsa sessione estiva di mercato non sta soddisfacendo le premesse e le aspettative iniziali. Rispetto a quello che tutti si aspettavano, il cammino sarà ancora lungo e arduo, servirà fare una rivoluzione prima psicologica, e poi tecnica, che è proprio quello che sta cercando di fare Mourinho.

Durante queste 21 giornate di campionato è vero che ci sono stati molti errori da parte degli arbitri che hanno penalizzato in parte la Roma, ma (vista anche la prestazione di ieri) non si può usare sempre questo appiglio come alibi. A questa Roma manca il gioco, manca la personalità…

I Friedkin, nonostante i risultati ottenuti fino ad ora, hanno dimostrato di non aver paura di investire. Probabilmente si aspettavano risultati diversi con un allenatore del genere rispetto all’anno precedente con Fonseca. Ma la strada percorsa fino ad ora sembra uguale, se non peggiore (tenendo conto anche del girone di Conference League che doveva essere una passeggiata ma si è invece rivelato un’incubo, soprattutto contro il Bodo Glimt). Ma il feeling con Mou rimane, e quello è importante.

Rispetto allo scorso anno dove bisognava proprio rivoluzionare la tecnica, ora bisogna invece avere fiducia in Mourinho e assecondare le sue idee e necessità. È sempre uno che nella sua carriera non ha vinto pochi trofei, ma rispetto alla Roma si è sempre trovato in squadra dei ‘fuoriclasse’, ed è proprio quello che serve alla formazione giallorossa: dei leadership con personalità che guidino la squadra.

Foto di Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

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