Serie A, da domani tutte le regioni aprono gli stadi a 1000 spettatori

Da domani, domenica 20 settembre 2020, tutti gli stadi di Serie A saranno aperti ad un massimo di 1000 persone.

Veneto e Lombardia già in mattinata avevano emesso l’ordinanza che dava il via all’accesso dei tifosi negli stadi. Già ieri l’Emilia Romagna ha fatto lo stesso dopo che Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha dato l’ok.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha emesso un ordinanza valevole da oggi fino al 3 ottobre, dunque gli spettatori potranno tornare vedere dal vivo il calcio: massimo 1000 negli impianti all’aperto e 700 in quelli al chiuso con la preassegnazione dei posti a sedere. Stessa cosa ha seguito poi la Lombardia, con la nuova ordinanza regionale firmata dal presidente Attilio Fontana.

Decisione che ha creato molto da ridire. Per questo Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, ha convocato alle 17:30 una riunione d’urgenza con i ministri Spadafora e Speranza (Minsitro della Salute) e il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, che ha dato esito unanime, quindi la decisione vale per tutte le regioni.

Inoltre da qui al 7 ottobre, si sta lavorando per dare un contributo condiviso tra governo e regioni in vista del prossimo Dpcm. In base all’andamento della curva epidemiologica, il Minsitero della Salute e il Cts valuteranno il da farsi, scegliendo una percentuale di ingresso agli eventi sportivi in base alla capienza degli stadi.

LE REGOLE

Se l’evento è al chiuso gli spettatori devono indossare la mascherina per tutto il tempo, all’aperto la mascherina va indossata dall’ingresso fino al raggiungimento del posto e ogni volta che ci si sposta.

L’ordinanza prevede “l’utilizzo di tecnologie digitali” per automatizzare l’organizzazione degli ingressi, come evitare assembramenti e per la registrazione degli spettatori. Verrà controllata la temperatura, vietato l’ingresso di striscioni e bandiere. Inoltre sarò attivo un servizio di steward che controllare il corretto rispetto delle misure anti contagio.

SPADAFORA: “L’OBIETTIVO E’ DEFINIRE UN PROTOCOLLO UNICO”

Ecco il commento del ministro Spadafora: “Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che la decisione dell’apertura al pubblico da parte di alcune regioni venisse estesa a tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti per tutti gli sport”.

GRAVINA: “IL FATTO CHE IL VIA LIBERA SIA SOLO IN SERIE A, MI LASCIA PERPLESSO”

Gravina commenta così:  “L’apertura degli stadi al pubblico è una bella notizia, ma il fatto che il via libera sia arrivato solo per la Serie A, e non per gli altri campionati professionistici, mi lascia perplesso. I protocolli di sicurezza sono i medesimi in tutte e tre le serie professionistiche, così come lo devono essere le regole per il distanziamento, quindi anche su questo tema ci deve essere lo stesso trattamento. Nei mesi difficili del Covid, il calcio tutto ha dimostrato grande responsabilità. Sono convinto che verrà preso il medesimo provvedimento prima dell’avvio ufficiale dell’attività della B e della C, previsto per il prossimo fine settimana”.

LOCATELLI: “E’ AUSPICABILE UN ATTEGGIAMENTO PRUDENZIALE”

Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli: “Rispetto alla riapertura degli stadi al pubblico è auspicabile un atteggiamento prudenziale e una omogeneità di approccio su tutto il territorio nazionale”.+

DEL PINO CONTRO SPADAFORA, E LA REPLICA…

La decisione di Spadafora non è piaciuta al presidente della Lega Serie A, Paolo dal Pino, a Radio Deejay dichiara: “A luglio abbiamo fatto con i migliori consulenti in circolazione uno studio di 300 pagine su come riaprire gli stadi in totale sicurezza. Nessuno ci ha mai chiamato nemmeno per affrontare questo discorso. Il Cts fa enormi sforzi per occuparsi del Paese, siamo grati a loro per quello che stanno facendo. Ma rispetto al nostro ministero dello sport il dialogo non è quello che dovrebbe essere. Mi spiace dirlo, ma devo dirlo a voce alta, c’è bisogno di rispetto. Da parte nostra c’è un movimento che ha poco ascolto”.

Arrivata poi la risposta del Ministro dello Sport: “L’attenzione è stata costante, le soluzioni trovate per portare a termine lo scorso campionato e iniziare nei tempi quello che comincia oggi sono state condivise. Abbiamo assicurato un’attività continua e giornaliera di supporto: solo per citare alcune delle cose, l’audizione di lunedì scorso al Comitato tecnico scientifico, richiesta da me a seguito della bocciatura del protocollo per la riapertura degli stadi, che non è affatto stato ignorato come sostiene Dal Pino, ha avuto come oggetto anche i protocolli per l’alleggerimento della frequenza dei tamponi, su cui ha discusso nuovamente il Cts ieri e su cui stiamo attendendo le decisioni”.

Foto da Web

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