Davide Cassani: “Ritiro patente per chi provoca incidenti a rischio dei ciclisti. Bonus? Bellissimo, ma lo Stato dovrebbe investire per educare le persone al rispetto del codice stradale”

Davide Cassani, CT della Nazionale Italiana da ciclismo, ha parlato di un’argomento molto frequente in Italia: gli incidenti stradali che provocano la morte dei ciclisti (ogni anno purtroppo se ne contano circa 1000).

Poi ha parlato anche del nuovo bonus per l’acquisto di bici che ha introdotto il Governo portando a maggio all’aumento degli acquisti di bici di circa il 60%. Dopo il lockdown comunque, anche il fenomeno degli incidenti è ripreso.

“Spesso dopo un incidente c’è una frase che riassume il problema. Chi è alla guida di una macchina dice: ‘Scusa non ti avevo visto’. Come se chi va in bici fosse una mosca. Purtroppo la distrazione è la causa principale dei guai. Bisogna partire da qui. Soluzioni? Anche con il ritiro della patente. Chi mette giù un ciclista o un pedone perché magari manda un messaggio col telefonino va punito in modo poco serio pure se non provoca danni. In Italia manca completamente il senso civico: chi usa la bici è considerato un perditempo. Come se il codice della strada non permettesse alla gente di pedalare. Purtroppo l’unico linguaggio che l’automobilista capisce è quando gli toccano patente e portafoglio. Fai cadere una persona? Dieci punti in meno e mega multa. Certo, non basta.

Bonus per l’acquisto di bici: Bellissima notizia, per carità. Magari i nuovi ciclisti quando andranno in macchina staranno più attenti. Lo Stato, invece, dovrebbe investire risorse anche per educare le persone al rispetto del codice della strada, secondo me sarebbe una materia da inserire nelle scuole“.

Cassani poi ha dato anche dei consigli per i ciclisti: “Prudenza, in primis. Fermarsi sempre alle rotonde anche quando si ha la precedenza, cercare di anticipare le possibili mosse di una macchina: può superarti e un secondo dopo tagliarti la strada per girare in una via secondaria. Sono vitali strumenti come le luci posteriori, anche di giorno, oppure un radar che ti avvisa se sta arrivando un mezzo alle tue spalle. Raccomando anche di tenere sempre ben saldo il manubrio con due mani, perché basta una buca poco visibile per sbalzarti di sella. E occhio all’effetto provocato dai camion quando ti affiancano: se non sei abituato allo spostamento d’aria, il rischio di cadere è elevato.”

Infine sul metro di sicurezza che dovrebbe esserci durante il sorpasso: “Dovrebbe esserci, ma lo rispettano davvero in pochi. La gente non ha pazienza e piuttosto che aspettare preferisce superarti pure se dalla parte opposta c’è un’altra auto che lo costringe a stringere il ciclista. Altro comportamento da sanzionare e censurare duramente“.

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