Papàtriarcato torna su Sportpress24 con “Donne che hanno fatto la storia”

Papàtriarcato torna su Sportpress24 con “Donne che hanno fatto la storia”

L’argomento di questo articolo lo avete scelto voi, rispondendo al sondaggio sulla pagina Instagram di Papàtriarcato!
Il confronto era tra un approfondimento su “Estetica & Femminismo” e su “Donne che hanno fatto la storia”.
Dal titolo è chiaro chi ha vinto!

Andiamo al sodo…

La donna di cui vi parlo oggi si chiama Rita Pisano, e ha vissuto tutta la sua vita in Calabria tra il 1926 e il 1984, portando avanti una continua lotta contro i vecchi e resistenti schemi di cui quella terra è ancora intrisa.

Rita si interessa sin da giovanissima alla politica, ispirata dall’impegno dei suoi fratelli e, forse, anche dal fatto che a soli 13 anni si ritrovò ad assistere alla Seconda guerra mondiale.
Cresce in una famiglia modesta e numerosa, riuscendo a completare la scuola elementare. Prosegue poi gli studi da autodidatta, ottenendo prima la licenza media e successivamente il diploma dell’Istituto superiore femminile.

A soli 18 anni si iscrive al Partito Comunista Italiano. Fin da subito si distingue per le sue grandi capacità organizzative e per uno stile comunicativo semplice e diretto.

Grazie alla profonda convinzione nelle sue idee, diventa presto un punto di riferimento per il partito. Nel tempo, il PCI le affida numerosi incarichi importanti. Il primo è quello di Responsabile della Commissione Femminile Provinciale.

Da lì in poi, Rita Pisano si muove tra Cosenza e Roma.

Sfiora la carica di parlamentare, soffiatale per pochi voti da un collega uomo. Nonostante ciò, ricopre molte altre cariche significative.
>Donna, calabrese vissuta a ridosso di uno dei periodi più repressivi della nostra storia, riesce a conquistarsi un posto da protagonista nella vita politica nazionale e internazionale.

Nell’aprile del 1949 parte per Parigi e si siede fra i protagonisti del Congresso mondiale dei partigiani per la pace. Qualche mese dopo si reca a Roma, a una grande manifestazione per la pace (siamo nel pieno della Guerra Fredda) e lì conosce Pablo Picasso, che le dedica un ritratto intitolato La jeune fille de Calabre.

L’impegno più grande di Rita Pisano fu quello di essere eletta sindaca di Pedace per vent’anni consecutivi.

Grazie alla sua lealtà ed onestà, vince le elezioni per quattro mandati di seguito. Rimane ideologicamente vicina alle lavoratrici e ai lavoratori per i quali lotta. Il PCI la espelle a causa di divergenze ideologiche, ma lei fonda “Sveglia” e vince nuovamente le elezioni come sindaca, con il suo partito, per altri due mandati.

Nel suo percorso non mancarono episodi di scontro e anche qualche arresto, dovuto alla sua determinazione nel contrastare leggi obsolete — leggi che, anche grazie al suo contributo, vennero poi modificate.

Il primo arresto arrivò per aver indetto uno sciopero delle raccoglitrici. Le donne venivano pagate “in natura”, con solo un terzo del raccolto. Grazie a quella protesta, ottennero poi la metà!

Questa donna, femminista e politicamente impegnata, ebbe sei figli da un marito con cui si unì solo civilmente: anche questo, per l’epoca, fu uno scandalo.

Il prete di Pedace, che avrebbe preferito un sindaco di Democrazia Cristiana, non perdeva occasione per punzecchiarla dall’altare durante le omelie.

Per fortuna, la nostra forte calabrese aveva accanto un marito rispettoso e intelligente. Compagni nella vita e nel partito, i due hanno vissuto una relazione che ha precorso i tempi, un esempio illuminante di unione affettiva e paritaria.

Con grande ammirazione voglio confidarvi che è stato un onore per me omaggiare questa straordinaria donna con questo articolo, che spero abbia appagato il vostro desiderio di conoscere una donna che ha fatto la storia!

Vi invito a continuare a seguire la pagina Instagram, perché ho intenzione di interpellarvi anche in futuro: Papàtriarcato è la VOSTRA rubrica, e per me sarà sempre un piacere rendervi parte attiva.

Articolo a cura di Valeria Civale — Sportpress24.com

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