Capo Verde ha compiuto un’impresa che resterà nella storia del calcio mondiale: per la prima volta la nazionale dell’arcipelago africano si è qualificata alla fase finale di un Mondiale.
La vittoria contro Eswatini ha certificato la matematica qualificazione a USA-Canada-Messico 2026, chiudendo il Gruppo D davanti a giganti come il Camerun.
Un traguardo straordinario per un Paese con appena mezzo milione di abitanti, che ha vissuto un giorno da sogno: strade vuote, occhi incollati agli schermi e poi l’esplosione di gioia.
La nazionale allenata da Pedro Leitao Brito, per tutti “Bubista”, ex leggenda del calcio locale, è il simbolo di un progetto cresciuto negli anni.
A testimoniarlo i quarti di finale raggiunti nella Coppa d’Africa 2024, dopo aver superato avversarie del calibro di Egitto e Ghana.
La rete decisiva della qualificazione l’ha firmata Livramento, meteora della Serie A con l’Hellas Verona, ora al Casa Pia in Portogallo.
Capo Verde diventa così il Paese più piccolo per estensione geografica ad aver mai raggiunto il Mondiale, e il secondo per popolazione dopo l’Islanda.
Un risultato che va ben oltre il calcio: è il riscatto di un popolo e la dimostrazione che anche un piccolo arcipelago può salire sul tetto del mondo.
INFANTINO ACCOGLIE CAPO VERDE: “MOMENTO STORICO”
“Che momento storico: benvenuti a tutti i capoverdiani, per la loro prima volta ai Mondiali.
Il vostro lavoro nel movimento del calcio è stato incredibile nell’ultimo anno, e ora le vostre stelle diventeranno globali e faranno crescere una nuova generazione di amanti del calcio, a Capo Verde.
Non vediamo l’ora di conoscere i vostri avversari, nel sorteggio del 5 dicembre. A presto e un grande abbraccio”.
Foto da X – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com