Il 19 maggio 1985 rappresenta una delle pagine più nere nella storia dello sport .Quel giorno, all’allora stadio Heysel di Bruxelles, si consumò una tragedia che ancora oggi lascia una ferita aperta nel cuore di molti tifosi. La finale di Coppa dei Campioni, l’attuale Champions League, doveva essere una serata di festa e grande calcio, con la Juventus e il Liverpool pronte a sfidarsi per il titolo. Tuttavia, l’atmosfera degenerò ben prima del fischio d’inizio: un gruppo di hooligan inglesi sfondò le barriere e assaltò il settore riservato ai tifosi juventini non appartenenti a gruppi organizzati. Questi ultimi, colti di sorpresa e in preda al panico, cercarono di fuggire, ammassandosi contro un muro perimetrale.
Quel muro, costruito con materiali inadeguati e già visibilmente deteriorato, non resse alla pressione. Crollò in pochi secondi, provocando una calca fatale. 39 persone, di cui 32 italiani, persero la vita schiacciate o soffocate. Oltre 600 tifosi riportarono ferite, alcune delle quali gravi. Il calcio, quella sera, si trovò costretto a confrontarsi con la violenza e le proprie responsabilità.
Nel 2025 ricorre il 40º anniversario di quella strage .Per l’occasione, gli organizzatori realizzeranno un nuovo memoriale con i nomi di tutte le vittime, come segno di rispetto e memoria.
Al centro della composizione intrecceranno simbolicamente due sciarpe: una della Juventus e una del Liverpool. Questo gesto vuole trasmettere un messaggio forte di riconciliazione, solidarietà e unità nel dolore, superando le divisioni del passato.
Il luogo esatto in cui il memoriale verrà collocato è al momento ignoto, ma sarà in una posizione “facilmente raggiungibile da chiunque.”
Anche a Liverpool, già da diversi anni, si trova un segno tangibile di memoria. Una targa commemorativa, posta all’esterno della tribuna Sir Kenny Dalglish ad Anfield, ricorda le vittime italiane dell’Heysel. I tifosi del Liverpool la visitano regolarmente, lasciando fiori, sciarpe e messaggi. Un gesto semplice ma sincero, che dimostra come, anche tra club un tempo contrapposti, possa nascere un rispetto profondo e duraturo.
Articolo a cura di Mattia Russo – SportPress24.com