Continua a tenere banco la questione sulla bestemmia del capitano dell’Inter, Lautaro Martinez, alla fine del match contro la Juventus del 19 febbraio scorso.
La procura della FIGC ha aperto un’indagine a tal proposito, e il procuratore Chinè avrebbe ora a disposizione video e audio per valutare la vicenda.
Non essendo chiaramente udibile in onda, infatti, la Procura non ha immediatamente segnalato quanto accaduto al Giudice Sportivo e, nel comunicato pubblicato da quest’ultimo nel martedì successivo al derby d’Italia, in mancanza della segnalazione, non si fa riferimento all’accaduto.
Lautaro, dunque, non è stato squalificato ed è sceso in campo nella partita contro il Genoa segnando anche il gol vittoria dei nerazzurri.
Possibile patteggiamento
A seguito della denuncia, probabilmente fatta da un’associazione di tifosi juventini (chiunque può denunciare alla Procura FIGC la violazione disciplinare di un tesserato), la Procura si è, ovviamente, mossa acquisendo le immagini da tutte le telecamere disponibili e l’audio incriminato.
Da qui il problema: quando la violazione non rientra più nella giurisdizione del Giudice Sportivo ma passa all’iter disciplinare classico, i tempi si allungano e cambiano anche le possibili sanzioni.
È da qui che si apre l’ipotesi di un eventuale patteggiamento che eviterebbe all’attaccante dell’Inter la squalifica, permettendogli di disputare l’odierna gara contro il Napoli (alle 18:00 al Maradona), e andrebbe incontro ad una semplice multa.
Nei giorni successivi è arrivata la replica di Lautaro Martinez che ha prontamente negato la presunta bestemmia al termine di Juventus – Inter.
“Non ho mai bestemmiato e quello che è successo mi ha dato fastidio perché cerco di imparare e trasmettere il rispetto anche ai miei figli” – le sue parole dopo la vittoria contro il Genoa, arrivata proprio grazie ad un suo goal.
Intanto la sfida contro il Napoli è assicurata…
I precedenti
Non è la prima volta che in Serie A assistiamo ad uno scenario del genere.
Molto simile a quanto accaduto alla fine del derby d’Italia il caso di Lazzari durante la partita Inter – Lazio nel Febbraio 2021.
In quell’occasione il laterale biancoceleste pronunciò una bestemmia e la prova tv che certificava il labiale del giocatore fu decisiva.
Il Giudice Sportivo squalificò Lazzari che non scese in campo nel match della 23a giornata di Serie A contro la Sampdoria.
Cosa ben diversa se non peggiore, nel caso di Lautaro visto che stavolta a peggiorare e ad avvalorare il caso, c’è anche l’audio.
Più recente, invece, il caso di Andrea Cambiaso relativo alla sfida d’andata proprio contro l’Inter.
Il labiale del giocatore juventino rivelava una frase blasfema, ma senza audio – come da regolamento – il Giudice Sportivo non era potuto intervenire squalificandolo per una giornata in mancanza della certezza assoluta di quanto detto.
Tali episodi fanno pensare purtroppo… Sì, perchè per l’ennesima volta, ci sono e si fanno figli e figliastri. C’è chi viene redarguito e chi squalificato, ma sempre per lo stesso errore. E allora ci chiediamo il classico ‘perchè’?
Se la Giustizia è una, se il regolamento è uno, perchè il metro di giudizio, invece, è diverso?
Molti tifosi un’idea se la sono fatta e triste a dirsi neanche vengono contraddetti… pertanto arrivederci, al prossimo torpiloquio (aspettando che chi lo urla, sia qualcuno che fa parte di una schiera che conta, altrimenti c’è la squalifica).
Articolo a cura di Vittoria Trignani – SportPress24.com