Aneke Rune, mamma di Holger, “avvisa” i tennisti che hanno attaccato Jannik Sinner
Aneke Rune, mamma che segue costantemente le vicende del figlio Holger, è intervenuta sulla situazione di Jannik Sinner legata al caso Clostebol. E su tutta la vicenda in generale evidenziando come gli altri tennisti che stanno criticando il numero 1 del mondo debbano fare, a suo avviso, massima attenzione. Aneke ha sottolineato, lanciando un vero e proprio avviso a tutti i giocatori, come questa situazione potrebbe capitare da un giorno all’altro ad ogni tennista visto quanto è facile potere avere una contaminazione con una sostanza dopante.
Mentre molti tennisti forse non riescono a comprendere che la stessa situazione sarebbe potuta capitare a loro e si sono lamentati del trattamento riservato a Sinner, Aneke deve essersi messa nei panni di Siglide Sinner:
Le dichiarazioni della mamma di Rune – poi pubblicate anche dal figlio sui propri social ufficiali – sono un vero e proprio avviso ai naviganti: “Se prendete un po’ di informazioni sul Clostebol – ha detto – vedrete quanto sia spaventosamente facile trasferirlo da persona a persona se utilizzato da terzi. Questo è l’aspetto più sinistro di tutta la vicenda. Pensate a quanti fans i giocatori danno la mano, quante superfici toccano. Non possono restare isolati da tutti e mangiare banane biologiche tutto il giorno per paura di un test che mostri 0,00000000001 di tracce di qualcosa”.
Aneke Rune parla dei mesi di sospensione dati a Jannik Sinner
Aneke Rune prosegue il suo intervento parlando anche dei mesi di sospensione: “Ritengo che uno stop di tre mesi o di un anno sia troppo lungo. Non conosco i dettagli di ogni singolo caso per dire se il tutto sia equo. Questo è un compito che spetta al Consiglio di amministrazione della WADA. Da quel che leggo, credo che la maggior parte delle critiche degli atleti si basi sul fatto che ci sono direttive molto diverse nei singoli casi, quando si tratta di evidenti casi accidentali e non di doping intenzionale“.
Aneke Rune conclude dicendo che “Non ci dovrebbe essere un periodo di più di X giorni al massimo per confermare se si tratta di contaminazione o meno, in modo che gli atleti possano riprendere rapidamente la loro carriera e non restare fermi o in attesa perché alcuni impiegati si divertono con alcune analisi con 0,000000001 mg“.
Insomma, rispetto a tanti tennisti o ex tennisti che si sono lasciati andare a semplici critiche basate su percezioni personali, Aneke Rune, evidentemente più informata dei tennisti stessi e con una coscienza da mamma a cui figlio poteva accadere ciò che sta passando Sinner, non si limita ad accusare a destra e manca: legge, si fa un’idea e spiega.
Forse qualche tennista dovrebbe prendere appunti dalla mamma un po’ controversa di Holger, prima di parlare di “favoritismo”, “droghe” e “doping”.
Michela Catena – Sportpress24.com