ATP Dallas e Rotterdam, Sonego si arrende a Rune: oggi 3 Azzurri

Sonego lotta ma Rune è cinico. Alcaraz, che fatica! Bolelli e Vavassori, buona la prima

C’ha provato Lorenzo Sonego, ma Holger Rune stavolta non s’è fatto pregare. E ha sfruttato ogni minimo spiraglio che ha incontrato lungo il cammino, vincendo un match di primo turno durissimo, di quelli che solitamente si vedono nei turni più avanzati di un torneo. E per Sonego c’è tanto da masticare amaro: il 7-6 6-4 finale non rende giustizia alla prova (a tratti) coraggiosa e anche impavida del tennista torinese, che ha confermato quanto di buono fatto vedere a Melbourne, senza però riuscire a far tornare i conti quando più se ne avvertiva il bisogno.

Sonego lotta senza paura, ma Rune è più cinico

Rune ha dovuto sudare e non poco per venire a capo di una situazione che a un certo punto sembrava sul punto di sfuggirgli di mano. Ha però giocato meglio i punti più importanti: ad esempio quelli del tiebreak del primo set, dove Sonego è arrivato di gran carriera ma dove il danese è stato più bravo a guidare gli scambi. E poi nel decimo gioco del secondo set, quando la sensazione è che l’inerzia fosse davvero dalla parte del torinese, che invece s’è complicato la vita andando sotto 0-30 (ma il secondo punto del game è stato un mezzo miracolo di Rune, che tre volte ha rispedito la palla oltre la rete in precario equilibrio) e poi cedendo sulla seconda delle due palle match concesse.

Una partita girata davvero su pochissimi punti, come ci racconta Lorenzo all’una di notte passata, disponibile e fiducioso nonostante la sconfitta sia ancora bruciante. “Il livello comunque c’è e di questo sono contento”, dice Sonego, e in effetti è proprio così: Rune ha dovuto inventarsi un game superlativo per chiudere il match dopo oltre due ore. Agli ottavi Holger sfiderà da favorito Pedro Martinez, che ha dominato il derby spagnolo con Roberto Bautista (6-3 6-2), mentre ai quarti potrebbe profilarsi una super sfida contro Carlos Alcaraz

Alcaraz, che fatica! Lo spagnolo si impone su Van de Zandschulp al set decisivo

Vince ma non convince per nulla. Davvero poca essenza di Carlos Alcaraz nel suo debutto assoluto all’ABN AMRO Open di Rotterdam. Sono servite due ore e trentacinque minuti alla prima testa di serie per avere ragione del tennista di casa Botic Van de Zandschulp, in tabellone grazie a una wild card, con il punteggio di 7-6(3) 3-6 6-1. Una prova, quella del 21enne di Murcia, che definire altalenante è quasi un eufemismo, dato che non c’è mai stata l’impressione che potesse mantenere un livello un minimo costante per più di cinque minuti consecutivi. Troppi alti e bassi.

È comunque bastato per vendicarsi di quella clamorosa sconfitta patita solo pochi mesi fa allo US Open. Quella era stata l’unica resa dell’iberico contro un tennista al di fuori della top 50 a partire dallo scorso marzo (è 17-1 dopo questo successo). Sale quindi 3-1 Carlitos nei testa a testa contro l’olandese, che rimane così ancora a bocca asciutta in questo 2025, partito con tre sconfitte a zero vittorie. Sprazzi di buon tennis per lui, che però, nei momenti caldi, ha sentito moltissimo la tensione finendo spesso per commettere doppi falli (8 in totale, di cui uno nell’unico set point procuratosi nel primo set). E non è la prima volta che questo gli accade. Buon per il numero 3 al mondo, che avanza nel tabellone dove troverà agli ottavi uno tra Felix Auger-Aliassime e Andrea Vavassori.

Buona la prima per Bolelli/Vavassori. Superati di esperienza Hurkacz/Mensik

Prime vincenti, game veloci, battitori solidi e un pizzico di esperienza a fare la differenza. Potrebbero essere queste le parole chiave dell’esordio di Simone Bolelli e Andrea Vavassori all’ABN AMRO Open di Rotterdam. Con il punteggio di 7-5 7-6(1), in un’ora e ventisei minuti di gioco, la coppia azzurra ha regolato i singolaristi Hubert Hurkacz e Jakub Mensik, bravi a tirare ‘mazzate’, ma un po’ meno freddi nel giocare bene quando la palla scottava. Sei palle break conquistate per loro, nessuna convertita.

Dal lato opposto, i recenti finalisti dell’Australian Open hanno concretizzato una delle due chance in risposta che hanno avuto a disposizione e nel tie-break del secondo parziale hanno dilagato mostrando agli avversari coma si gioca il doppio sia da fondocampo che a rete. Ora per loro, terze teste di serie dell’evento, secondo turno da favoriti contro la coppia tedesca qualificata formata da Shnaitter e Wallner.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

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