Ieri sera in Olanda altri otto cambi per mister Baroni rispetto alla squadra che ha battuto in campionato il Napoli. Confermati solo Castellanos, Dia e Dele-Bashiru. Proprio quest’ultimo, confermato al fianco di Rovella, fin da subito ha dimostrato che la svolta da mediano è ciò che gli serviva per imporsi con continuità nell’undici titolare. Ottima la prestazione del centrocampista nigeriano, ma hanno meritato anche gli altri calciatori biancocelesti bravi a smaltire presto le tensioni derivanti da una partita da giocare alla Johan Cruijff Arena – in uno dei tempi del calcio mondiale – e a sfruttare le occasioni create. In altre parole: gran lavoro di tutta la squadra che si regala un’altra notte fantastica.
Neanche il fantastico gol di Traore sotto il sette ha scalfito la serenità dei biancocelesti che, con la forza interiore e la calma di un maestro Zen si è rimessa in moto e dopo neanche 5 minuti ha ritrovato il vantaggio con uno degli uomini del momento Dele-Bashiru. La Lazio però di questi tempi è squadra che non perde mai la testa: sempre sul pezzo, sempre lucida anche nei momenti di difficoltà.
Infine tutto si è concluso con il terzo gol della Lazio che racchiude tutta la bellezza di questa squadra: discesa clamorosa di Nuno Tavares, sponda smarcante di Tchaouna e conclusione vincente di un intramontabile Pedro. Lo spagnolo si conferma un “Forever young”. talento straordinario che a 37 anni si sta riscoprendo ad altissimi livelli proprio come la squadra in cui gioca. Dopo l’1-3 non sono mancate altre occasioni ma non è più cambiata la sostanza: il cammino della Lazio in Europa fino a questo momento dice cinque vittorie e un pareggio. Numeri pazzeschi.
Ennesima dimostrazione di forza e qualità di una squadra che quest’anno sembra essere veramente straordinaria e sembra che (salvo qualche “incidente” qui e là) sappia solo portare a casa prestazioni di alto livello. Con questa vittoria i biancocelesti riprendono il primato in classifica e aspettano solo l’ufficialità della matematica qualificazione agli ottavi di finale di UEFA Europa League. Per la matematica manca solo un punto che i biancocelesti possono realizzare in casa contro la Real Sociedad o in trasferta contro lo Sporting Braga. Poi sarà tempo di sorteggi. La sensazione è che le potenziali squadre che saranno sorteggiate ai prossimi sorteggi faranno carte false pur di non incontrare la squadra biancoceleste.
La Lazio è questa e più le si fanno torti e più tira fuori grinta e carattere. Ieri ha giocato con un’ulteriore marcia in più perchè volevano dedicare un risultato importante agli oltre 2 mila tifosi che per colpa di decisioni – a dir poco discutibili – del sindaco di Amsterdam non hanno potuto assistere ad un’altra prestazione fantastica dei suoi beniamini. Il Karma si sa’ è un giudice severo ma giusto e ancora una volta ha riequilibrato tutto come giustizia chiedeva.
CAPOLAVORO LAZIO FIRMATO MARCO BARONI E NON SOLO…
Un’altra dimostrazione di forza quella realizzata ieri sera dai biancocelesti con cui dimostrano che: non serve per forza aspettare 2-3 stagioni un mercato multi milionario (continuando ad aggiungere debiti su debiti) per avere una mentalità internazionale e per creare qualcosa d’importante che se la giochi con tutti in Italia e in Europa a pari livello. Se si sa toccare le corde giuste, possono bastare anche 2-3 mesi. Il lavoro del tecnico toscano è stato anche coadiuvato dall’ottimo lavoro fatto in estate dalla società. La Lazio infatti (tramite il presidente Lotito ed il Ds Fabiani) ha fatto sì una rivoluzione ma con razionalità e si è rivelata efficace ed efficiente. Ha avuto pazienza nonostante i mugugni e lo scetticismo generale e ora si godono quella che è una vera e propria opera d’arte vivente.
Ladies e Gentelemen la Lazio è bellissima.
Foto da S.S.Lazio – Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com