La campionessa paralimpica Martina Caironi al Politecnico di Torino: “Grazie alla tecnologia posso…”

Questa mattina il Politecnico di Torino ha avuto l’onore di ospitare Martina Caironi, vincitrice della medaglia d’oro nei 100 metri alle ultime Paralimpiadi di Parigi. La campionessa ha incontrato gli studenti e le studentesse del terzo anno del Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica.

L’incontro, tenutosi nell’ambito di una lezione dedicata all’evoluzione tecnologica delle protesi per amputati, ha visto il contributo dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide. Quest’ultima è un’azienda leader nel settore delle protesi e unico centro accreditato in Piemonte per il ginocchio bionico Genium X4, utilizzato dalla stessa campionessa lombarda. 

Caironi: “Grazie alla tecnologia posso continuare superare i miei limiti”

Martina Caironi, nel suo intervento, ha condiviso la sua esperienza di vita e sportiva, raccontando come la tecnologia protesica abbia giocato un ruolo cruciale nella sua carriera di atleta. “Ogni passo è un risultato di innovazione e passione. Grazie a tecnologie all’avanguardia posso continuare a superare i miei limiti. È veramente importante avere le tecnologie adeguate, non solo per la vita sportiva, ma anche e soprattutto per la propria quotidianità”, ha affermato l’atleta.

 

Presentata la Mano Bionica, esempio di avanguardia tecnologica

La lezione ha rappresentato un’importante occasione per gli studenti del Politecnico di Torino di approfondire il legame tra ricerca, tecnologia avanzata e miglioramento della qualità della vita. Durante la lezione, l’Officina Ortopedica Maria Adelaide ha presentato anche la mano bionica COVVI, un esempio di avanguardia tecnologica nel campo delle protesi funzionali.

Da diversi anni l’Officina Ortopedica Maria Adelaide condivide la sua esperienza nel campo delle protesi all’interno dell’insegnamento tenuto dalla professoressa Cristina Bignardi del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale – DIMEAS. “Collaboro con l’Officina Ortopedica Maria Adelaide dall’inizio degli anni ’90 nell’ambito di progetti sia didattici sia di ricerca – spiega la professoressa BignardiAll’Officina mi lega uno dei primi Progetti Europei di carattere Biomeccanico in cui venne coinvolto il Politecnico di Torino, dedicato all’ingegnerizzazione di corsetti per scoliosi.

L’evoluzione delle protesi per amputati è rapida e continua. Grazie all’intervento del dottor Roberto Ariagno ogni anno riesco ad offrire ai miei studenti quanto di più aggiornato ci sia su questo tema. I giovani hanno inoltre l’opportunità di vedere dal vivo come funzionano le mani mioelettriche, dove i movimenti articolari delle dita sono azionati dall’attività elettrica di gruppi muscolari residui nel moncone, e di confrontarsi con portatori di protesi, spesso giovani, che li coinvolgono emotivamente raccontando la loro esperienza. In ultimo l’intervento del dottor Ariagno ha anche lo scopo di illustrare uno dei contesti lavorativi dove la competenza dell’Ingegnere Biomedico costituisce un valore aggiunto”.

L’incontro ha suscitato grande interesse tra gli studenti, che hanno potuto interagire direttamente con l’atleta e osservare da vicino sistemi protesici all’avanguardia. Roberto Ariagno, direttore Officina Ortopedica Maria Adelaide: “Innanzitutto, sono molto contento di continuare questa collaborazione con il Politecnico di Torino. Ringrazio la Professoressa Bignardi per l’opportunità. Da diversi anni offriamo a numerosi studenti l’opportunità di svolgere tirocini e stage formativi presso di noi, favorendo così un dialogo costante tra il mondo accademico e quello privato. Naturalmente ringrazio tanto Martina Caironi, che ha voluto essere presente questa mattina per condividere la sua vita e i suoi successi con tutti noi. È stato molto bello ascoltarla, la sua testimonianza rappresenta un vero e proprio esempio di come si possono e si devono abbattere le barriere”.

Con questa iniziativa, il Politecnico di Torino si conferma un centro di eccellenza. Non solo per la formazione ingegneristica, ma anche per la promozione di collaborazioni capaci di unire innovazione tecnologica, sport e inclusione sociale.

 

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