Malgrado le difficoltà oggettive incontrate all’arrivo di Tudor alla Lazio, con le macerie lasciate da un imperdonabile (per i suoi disastri) Sarri ter le diffidenze e le omissioni di una comunicazione esterna sempre tendente al negativo per scelte editoriali molto discutibili (e che attecchisce benissimo in un terreno fertile, annaffiato da una contestazione antidoto perenne), il tecnico croato ribatte colpo su colpo, parlando con i risultati, zittendo ogni benché minima critica.
17 punti in 7 gare, alla pari di Inzaghi, che proiettano la Lazio a meno 1 punto dalla qualificazione matematica in Europa League.
Chi lo avrebbe mai detto dopo la sciagurata sconfitta interna con l’Udinese e l’allegato abbandono di Sarri?
Sicuramente nessuno, anche se adesso molti si attaccano al fumo della pipa pur di vedere il bicchiere mezzo vuoto.
Nessun rimpianto per i punti persi in modo ingenuo, non ultimo quello regalato all’Inter, perché proprio nessuno si aspettava una Lazio di nuovo in Europa (e sono 8 qualificazioni consecutive, alla faccia della mediocrità), soprattutto dopo le sconfitte in serie di un Sarri ter che tanti danni ha prodotto.
Visto Kamada? L’averlo annientato è stato uno dei torti maggiori dell’ex tecnico biancazzurro che Tudor è riuscito a cancellare in pochi giorni (e non è una questione di moduli).
Dallo “stupor mundi” relativo a Federico Barbarossa al Tudor mundi il passo è breve. Bravo mister, continua così e il prossimo anno ci divertiremo.
Alla faccia dei negativisti di professione.
Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com